Spunta anche l'accusa di omicidio colposo nel caso dell'Rsa di Pontida
Le indagini, che hanno visto una donna ai domiciliari e altri sei indagati, dovrebbero concludersi a breve. Nel mentre, trapelano novità

È passato poco meno di un anno da quando il caso dei maltrattamenti all'Rsa di Pontida è scoppiato. Ora, alle varie ipotesi di reato, se ne aggiunge un'altra, quella di omicidio colposo.
In particolare, questa sarebbe scattata nei confronti di un operatore socio sanitario che all'epoca era al lavoro nella Rsa. L’uomo, difeso dall’avvocato Simona Russo, al momento risulterebbe irreperibile.
Fatto cadere dalla carrozzella
È stata la testata online di Bergamonews a dare per prima l'aggiornamento e a rivelare come tale accusa si fondi sulla convinzione che l'operatore non abbia messo in pratica la necessaria cura nei confronti di un ospite. Nello specifico, l'operatore socio sanitario avrebbe accompagnato l'anziano in sedia a rotelle, compiendo però «imprudenti manovre» e per di più con «elevata velocità» tanto da far cadere il paziente, che non si sarebbe più ripreso.
Nell'inchiesta, una simile accusa non era ancora stata evidenziata, anche se ipotesi di reato grave non mancano: nei documenti raccolti, si parla di infatti di percosse, aggressioni verbali, insulti, somministrazione di farmaci scaduti e di cibo in quantità non sufficienti. A provarlo anche i filmati delle telecamere piazzate di nascosto nella struttura.