L'editoriale di Jacobelli

Per l’Atalanta questo è il momento di essere più forte di tutto (e di tutti)

I numeri dicono che il pareggio della Dea con il Toro è stato immeritato. Tuttavia, a volte nel calcio i numeri non bastano per vincere...

Per l’Atalanta questo è il momento di essere più forte di tutto (e di tutti)

di Xavier Jacobelli

Ventuno tiri dell’Atalanta, dei quali dieci in porta (il 40 per cento del totale); il Toro ne ha fatti cinque, di cui tre nello specchio della porta; 16 conclusioni in area dell’Atalanta, due del Toro; 65 per cento di possesso palla Atalanta, 35 del Toro; 9 calci d’angolo a zero per l’Atalanta, che lamenta un rigore netto non concesso da Piccinini (direzione di gara insufficiente, per non dire del Var) e ha visto MIlinkovic-Savic neutralizzare il penalty di Retegui, il terzo parato in stagione dal portiere serbo, sempre più specialista in materia.

I numeri dicono che il pareggio dell’Atalanta con il Toro è stato immeritato. Tuttavia, a volte nel calcio i numeri non bastano per vincere, se si sprecano troppe occasioni. Eppure, sarebbe un errore considerare negativamente il punto rimediato con i granata, giunti al sesto risultato utile consecutivo. L’ottima qualità della prestazione nerazzurra è stata evidente, nonostante la Dea giocasse la settima partita in ventuno giorni fra campionato e Champions e si fosse lasciata alle spalle l’esaltante pareggio di Barcellona da meno di 72 ore.

Nonostante la cantonata di Piccinini e Var sul fallo di mano di Coco in area. Nonostante l’impressionante emergenza infortuni: prima della partita gli indisponibili erano Lookman, Kossounou, Scalvini e Zappacosta; durante il riscaldamento, Carnesecchi ha accusato un risentimento muscolare; durante la partita, Kolasinac è dovuto uscire per lo stesso motivo; nel finale, Scamacca è torna in campo dopo 181 giorni dall’infortunio, ma ha denunciato un risentimento al quadricipite della coscia destra. Se ne deduce che, mai come in questo momento, l’Atalanta terza in classifica e nei play-off di Champions League, debba stringere i denti per essere più forte di tutto.

Martedì (4 febbraio) al Gewiss, nei quarti di Coppa Italia, arriverà il Bologna e potrebbe debuttare subito Maldini, rinforzo di talento e di qualità, provvidenziale con questi chiari di luna. Il Bologna è in gran forma. L’ha ribadito battendo il Como dopo aver chiuso a testa alta la sua seconda esperienza nel massimo torneo continentale, a sessant’anni dalla prima. Italiano sta facendo meglio di Motta, ha trasmesso ai rossoblù un gioco aggressivo e spettacolare. Il suo biglietto da visita è eloquente: sesta vittoria nelle ultime otto gare casalinghe, 19 punti negli ultimi dieci turni di campionato, durante i quali il Bologna ha sempre segnato almeno un gol. A Bergamo si presenterà uno splendido avversario sulla strada che porta alle semifinali del torneo tabù atalantino da 62 anni. A proposito di numeri…