Anche in Val Brembana, dal prossimo anno, stretta su scialpinisti, escursionisti e ciaspolatori sulle piste
Dopo il comprensorio di Lizzola, anche Foppolo-Carona non ha più intenzione di tollerare chi utilizza le piste senza autorizzazione

Dopo il comprensorio di Lizzola, che ha vietato l'utilizzo delle piste da sci a scialpinisti, camminatori e ciaspolatori, anche l'alta Val Brembana sembra volersi orientare verso questa direzione.
A parlare, a L'Eco di Bergamo, è stato Marco Calvetti, direttore del comprensorio Foppolo-Carona, che ha annunciato: dalla prossima stagione, scialpinisti e ciaspolatori sulle piste non saranno più tollerati.
Ai Piani di Bobbio ci sono i carabinieri
Anche la legge è chiara in tal senso: le piste, infatti, sarebbero riservate ai soli sciatori. Ciò non ha comunque frenato il fenomeno che, anzi, è andato via via sempre aumentando.
Nel comprensorio di Foppolo-Carona, sono spesso intervenuti i carabinieri di Zogno, che hanno staccato una ventina di sanzioni finora.
Addirittura ai piani di Bobbio esiste un presidio giornaliero, con tre carabinieri, che ha permesso di diminuire il numero di scialpinisti, pedone e ciaspolatori. A Colere, invece, c'è un sentiero scialpinistico dedicato.
Il rischio principale è legato alla pericolosità: capita che spesso, gli scialpinisti utilizzino le piste dopo la battitura, mettendo a rischio gli sciatori che potrebbero trovarsi dei solchi. Altre volte vanno di sera, con il rischio di incontrare i mezzi con il verricello. L'obiettivo, ora, è quello di aprire un tavolo tra Comuni e operatori turistici, per trovare insieme una soluzione al fenomeno.
Le società degli impianti fanno lucro, da decenni, per mezzo della montagna, che è di tutti. Aumentano i costi senza apportare servizi ai fruitori (parcheggi, servizi igienici, ecc). Anzi chiedono garanzie facendo pagare un'assicurazione obbligatoria anche se il privato ne è già in possesso. Questa polemica è già da decenni che sussiste ma non si è mai risolta. Basta il buon senso di tutti.
Non mi è chiaro se il divieto riguardi la direzione dello sciatore, dal basso verso l'alto oppure l'attrezzatura usata. Nel primo caso capisco la pericolosità potenziale nel secondo no Quindi differenziare i percorsi mi sembra l'unica soluzione
La montagna dev'essere vivibile per tutti E le parti interessate devono trovare gli accordi per la convivenza di sciatori o escursionisti. Non lamentiamoci se più persone scelgono il mare
a Colere c'è il sentiero perché due rifugisti camuni con l' aiuto di qualche volontario Colerese , il CAI della val di Scalve hanno sponsorizzato la pulizia,la segnaletica e hanno incentivato la salita. ...e cmq..il rifugio Albani e' sempre stra pieno di ciaspolatori ,alpinisti ..la montagna e' aperta a tutti ,basta solo avere il buon senso di accogliere .
Guerra di poveri. Prendete esempio da Cervinia, Corvatsch, Altopiano di Asiago ecc dove gli sci alpinisti, ciaspolatori, hanno percorsi specifici o regole precise scritte. Sono pur sempre clienti potenziali per bar, rifugi e ristoranti che possono contribuire a coprire i costi di mantenimento dei tracciato. Sveglia!!!