Mondo Carrara: tra il 2025 e il 2026 quattro mostre, un catalogo e i restauri, tra tarocchi e pietre
Il programma per il prossimo biennio inizia l'11 aprile con l'esposizione che mette al centro la pala di San Bernardino. Tutti gli appuntamenti

di Marta Belotti
«In questo museo vediamo la nostra storia, ma anche il nostro futuro», con queste parole la sindaca di Bergamo, nonché presidente della Fondazione Carrara, Elena Carnevali ha aperto la conferenza stampa nella quale questa mattina, mercoledì 26 febbraio, è stato presentato "Mondo Carrara", ovvero il programma per il biennio 2025-2026.
Questo comprende le mostre, gli studi e i progetti che a 360 grandi riguarderanno la Carrara, i suoi visitatori, e tutti i cittadini di Bergamo da oggi al 2026, con qualche coda nel 2027.
«Punti fermi»
Sia la sindaca, sia l'assessore alla Cultura, Sergio Gandi, nei loro interventi hanno sottolineato come il programma rispecchi già il carattere e le linee guida che la direttrice Maria Luisa Pacelli aveva detto di voler perseguire nel candidarsi prima, e nel presentarsi alla città poi. In particolare, Gandi ha sottolineato: «Pacelli conferma alcuni punti fermi della sua visione. Innanzitutto, il rapporto con il territorio e la valorizzazione del patrimonio museale e, allargando lo sguardo, di tutta la città. Entrambi gli obiettivi si ritrovano nelle mostre proposte».
In due mesi



A svelare quali siano queste mostre e tutto il programma è stata la direttrice stessa entrata in carica giusto un paio di mesi fa, dopo un repentino cambio di guida con le dimissioni di Martina Bagnoli. «Arrivare a presentare in così breve tempo dal mio insediamento un programma biennale, cosa che poche istituzioni italiane sono in grado di fare, è stata una sfida - ammette -. E lo è stata tanto per me, quanto per i colleghi, oltre che un'importante risposta ai molti cambiamenti che hanno interessato il museo prima del mio arrivo. Si è trattato di una vera e propria maratona che, da ora in avanti, ci consentirà di lavorare sinergicamente su una molteplicità di obiettivi, in grado di abbracciare nel loro complesso le diverse necessità correlate al Mondo Carrara sempre partendo dalla conservazione e dalla valorizzazione del nostro patrimonio».
Quattro in tutto sono le mostre che la Carrara inaugurerà tra il 2025 e il 2026, l'ultima delle quali si protrarrà anche per buona parte del 2027.
Dentro Lorenzo Lotto

Le danze saranno aperte l'11 aprile da Dentro Lorenzo Lotto. Dalla pala di San Bernardino alle fotografie di Axel Hütte. Situata al primo piano, nella parte dedicata alle temporanee, questa esposizione ha un protagonista fondamentale, la Pala di San Bernardino dell'omonima chiesa chiusa da mesi e bisognosa di restauri. Il capolavoro sarà ospitato in Carrara, dove si trovano altri sette quadri dell'autore e poi dal febbraio 2026 nella nuova sede del Museo Diocesano.
«Per questo progetto, come Accademia abbiamo collaborato bene con Parrocchia e Comune per raggiungere insieme gli importanti obiettivi di garantire la fruizione e l'accessibilità dell'opera al pubblico», ha sottolineato Pacelli. Non solo, il museo contribuisce anche economicamente ai lavori per la chiesa, sia con una donazione indipendente sia con la destinazione di parte del ricavato dei biglietti d’ingresso (un euro).
In concomitanza alla presenza della pala di San Bernardino nelle sale del museo, Accademia Carrara presenta una mostra fotografica di Axel Hütte (1951), dedicata a opere di Lorenzo Lotto presenti a Bergamo e sul territorio . L'esposizione di uno dei più importanti rappresentanti della Scuola di Düsseldorf, a cura di Filippo Maggia , è allestita al primo piano.
Arte e Natura

Seguirà dal 10 ottobre al 6 gennaio, Arte e Natura, pittura su pietra tra il Cinquecento e il Seicento, il progetto dedicato alla pittura su pietra, dalla sua nascita con Sebastiano del Piombo fino al suo declino (a cura di Patrizia Cavazzini). Grazie a importanti prestiti da istituzioni nazionali e internazionali, come Galleria Borghese, Opificio delle Pietre Dure, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Barberini oltre a Museo del Prado di Madrid, Museum of Fine Arts di Budapest e da collezioni private, il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: le pietre scure, le pietre venate e le produzioni di lusso.
Tarocchi
Il 2026 si apre il 27 febbraio con la grande mostra Tarocchi. Le origini delle carte e della fortuna a cura di Paolo Plebani. Per questa è già in corso una lunga e importante fase di studio del mazzo del Colleoni. «Per la prima volta, le 74 carte, conservate tra la Carrara, la The Morgan Library di New York e la collezione di un privato, saranno riunite - ha sottolineato Pacelli -. Non solo, nella mostra verrà anche approfondita la storia di queste carte, indagandone la committenza, gli artisti, le affascinanti decorazioni e le tecniche esecutive, anche alla luce delle analisi scientifiche recentemente condotte, e del genere al quale appartengono».
Giacomo Carrara

Infine, tra l'autunno 2026 e la primavera 2027 Giacomo Carrara Conoscitore, collezionista, mecenate a cura di Maria Luisa Pacelli, Paolo Plebani e Giulia Zaccariotto. Si tratta di un'esposizione in omaggio al fondatore dell'Accademia e nella quale si avrà l'occasione di vedere opere del ricco deposito accanto a quelle della collezione permanente in un intento di scambio e valorizzazione.
Le mostre on esauriscono l'attività dell'Accademia Carrara e della sua Fondazione. La direttrice ha infatti ben presenti altri punti fondamentali sui quali lavorare. Fra questi c'è il continuo studio e catalogazione delle opere, che inizierà con la pubblicazione del catalogo dedicato alla collezioni di sculture di Federico Zeri che donò al museo bergamasco la propria raccolta di sculture, un nucleo di 46 opere. Il lascito divenne effettivo dopo la sua morte, nel 1998.
Studi e restauri
«L'intenzione poi è quella di costruire un gruppo di ricerca che si occupi della stesura di un catalogo scientifico delle opere del Cinquecento», ha anticipato la direttrice sottolineando che questo sarà un lavoro in programma per il 2026, ma sul quale stanno già iniziando a riflettere.
Anche per il biennio 2025-2026 prosegue poi l'attività di restauro sulle opere della Carrara, che, come ricordato nell'intervento del general manager Gianpietro Bonaldi nel suo intervento già negli ultimi anni è stata intensa con 439 opere restaurate.