La protesta di chi abita ai piedi di Città Alta: «Ma quale scavalco, noi abitiamo lì»
Dopo la beffa della doppia rotatoria, i cittadini della zona nord penalizzati anche dall’idea di chiudere a tutti via Maironi da Ponte. E spunta lo "scavalchino"

di Paolo Aresi
Era proprio necessario, per i lavori in corso, chiudere completamente la via Maironi da Ponte, la strada che passa sotto la porta San Lorenzo? Non potevano esserci soluzioni più elastiche, come un senso unico alternato, o più limitate nel tempo, come la chiusura in certi orari? Anche perché questa situazione sta mettendo sotto pressione più del dovuto delle parti di città già in sofferenza come la via Cesare Battisti, il piazzale Oberdan e la via San Tomaso.
La questione è grave soprattutto per chi abita nella zona di Valtesse, Valverde, San Colombano. Cioè per chi abita in questa zona di città che sta all’estremo nord di Bergamo, al confine con Ponteranica. Un’area che già soffre assai a causa della strettoia di via Ruggeri da Stabello che strozza il traffico in entrata o uscita dalla Valle Brembana verso Bergamo. La gente di Valverde e Valtesse usava regolarmente il passaggio di via Maironi da Ponte per andare a casa o per recarsi in ufficio in modo naturale, essendo la via Maironi una delle “sue” strade.
In questo momento i residenti di quest’area della città sono particolarmente svantaggiati nel caso debbano usare l’automobile. L’intervento da tre milioni e mezzo di euro che in teoria doveva risolvere il problema degli intasamenti al mattino e alla sera non ha sortito risultati positivi.
La situazione è rimasta pressoché inalterata dal punto di vista delle code mentre è peggiorata per i pedoni per l’aspetto sicurezza in quanto le rotatorie non favoriscono l’attraversamento stradale senza rischi e i semafori a chiamata presentano lunghi tempi di attesa, che talvolta possono indurre ad attraversare senza aspettare il semaforo verde. Alla fine, si è tornati al vecchio sistema dei birilli per utilizzare le tre corsie in alternanza: due corsie in un verso al mattino, verso Bergamo, e al pomeriggio sera il contrario.
Sistema che consente di ridurre un po’ le code. Ora c’è chi dice che la corsia “reversibile” era prevista dal progetto e che per questo si è chiesta a Roma l’autorizzazione per renderla stabile. Ma questo non è vero, il progetto prevedeva di rottamare la corsia “variabile” ritenendola superata dalla doppia rotatoria.
Ma torniamo alla vicenda degli scavalchi o semplicemente della strada di casa di migliaia di persone che abitano a nord di Bergamo. «I discorsi che si fanno su scavalco e non scavalco non tengono mai presente che qui a Valtesse abitano migliaia di persone - dice Giovanni Rota che vive nel quartiere da trent’anni. - Il problema è che per noi tornare a casa la sera è un incubo sia che si percorra la circonvallazione sia facendo la via Ruggeri da Stabello (...)
Giuseppe Francesco (nickname migliore sarebbe Farneticesco), la fine dell'epopea dell'auto che tu vagheggi arriverà, ma ci vorranno molti decenni. E allora nel frattempo lo vai a dire tu a chi ha bisogno OGGI di muoversi "arrangiati, per i prossimi 30 anni sono tutti c*z** tuoi!"? Fallo, che io prendo i popcorn e aspetto i feedback al tuo intervento, pronto a ridere.....
D'accordo con Francesco Giuseppe. Quanto all'UE , da sempre inadeguata e scioccamente ideologica, il colpo di grazia temo lo darà all'industria automobilistica e a milioni di lavoratori e loro famiglie. Sper davvero lì fermino prima.
Poveri voi se aspettate che il comune cambi idea o che risolva davvero un problema. Francesco Giuseppe sempre sul pezzo, concordo
Queste problematiche andranno a risolversi da sole con la fine dell’epopea delle auto. Comprarsene una nuova adesso è impossibile per la stragrande maggioranza delle persone, il 5 marzo l’UE darà il definitivo colpo di grazia. Il parco auto circolante è tra i più vecchi, da ottobre stop ai diesel euro 5… insomma il destino è segnato.
ennesima inadeguatezza di questa amministrazione