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Il film da vedere nel weekend "Il racconto dei racconti" di Garrone

Il film da vedere nel weekend "Il racconto dei racconti" di Garrone
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Regia: Matteo Garrone.
Con: Salma HayekJohn C. ReillyChristian LeesJonah LeesAlba RohrwacherMassimo Ceccherini, Laura Pizzirani, Franco Pistoni, Giselda Volodi, Giuseppina Cervizzi, Jessie Cave, Toby Jones, Bebe Cave, Guillaume Delaunay, Eric MacLennan, Nicola Sloane, Vincenzo Nemolato, Giulio Beranek, Davide Campagna, Vincent Cassel, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Stacy Martin, Kathryn Hunter, Ryan McParland, Kenneth Collard, Renato Scarpa.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Nel corso della lunga storia del cinema ci sono stati diversi grandi registi che, coraggiosamente, hanno scelto di portare sullo schermo testi antichi, classici della letteratura che difficilmente sembravano prestarsi ad un’interpretazione filmica (basti pensare al grandioso Inferno della Milano Film). Lo stesso processo viene oggi rinnovato dall’uscita in sala di Il racconto dei racconti, ultima fatica di Matteo Garrone, uno degli interpreti più interessanti del cinema nostrano contemporaneo, apprezzato in Italia e non solo per il meraviglioso Gomorra e per l’attualissimo Reality. La sua scelta nel rapportarsi a Lo cunto de li cunti, raccolta di storie cinquecentesche a firma di Giambattista Basile, è quella di selezionare, all’interno del nucleo di vicende originali, tre racconti da modificare in piena coscienza dei propri mezzi.

Così, in un affollato coro di personaggi quanto mai diversi, trovano spazio una regina incapace di sorridere perché distrutta da una maternità che non arriva, anziane signore che con una furbizia che non può non ricordare il Boccaccio si fanno beffa di un re accecato dal desiderio carnale, un re eccessivamente possessivo nei confronti di una figlia ormai pronta a prendere il volo. Tre vicende per raccontare un mondo; potrebbe sembrare una pretesa eccessiva, che forse avrebbe avuto bisogno di più vicende, ma nel film di Garrone tutto funziona perché si riflette in un gioco di rimandi, citazioni, sguardi che rimbalzano in maniera incontrollata oltre i confini dei singoli episodi.

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Al di là dei problemi produttivi di cui si è avuta notizia solo recentemente (il progetto è ambizioso e non c’è stato il tempo materiale per lavorare alla rifinitura dell’opera), il prodotto confezionato dalle mani esperte di Garrone è di ottima fattura perché la comunicazione fra gli elementi (girati separatamente l’uno dall’altro) è retta dalla sceneggiatura che, seppure con evidenti rimaneggiamenti ad opera degli sceneggiatori (Garrone, Chiti e Gaudioso), richiama fortemente il libero genio inventivo di Basile. Questa capacità di lavorare sul testo consente al regista di riaprire dei temi a lui molto vicini e già visti nel suo cinema, oltre che in quello dei maestri che sempre omaggia con ossequioso ma non per questo inutile rispetto (Fellini su tutti, con le atmosfere algide del Casanova).

Ma a fronte della grande originalità inventiva impostata dal regista all’interno di un racconto che è euforia e caos, ne Il racconto dei racconti ci sono evidenti tracce di tragedia, di un dramma subliminale che aleggia sul mondo e lo apre a nuove possibilità di senso, in un film che alla fine risulta quasi la parodia di sé stesso, la sua propria messa in ridicolo. Questo è un tratto raro nel cinema contemporaneo e contribuisce a fare del lavoro di Garrone un unicum per intelligenza visiva e narrativa nel recente cinema italiano. Ci sarebbe bisogno di più film con questo coraggio e Garrone, come ha sempre fatto, ce lo ricorda senza condoni.

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