L'editoriale di Jacobelli

L'Atalanta ha incredibilmente smesso di correre. E se si ferma ancora è perduta

Sprofondo Dea che, in campionato, a Bergamo non vince dal 22 dicembre scorso. Urge un cambio di passo immediato

L'Atalanta ha incredibilmente smesso di correre. E se si ferma ancora è perduta
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di Xavier Jacobelli

Lazio benissimo, Atalanta malissimo. Sprofondo Dea che, in campionato, a Bergamo non vince dal 22 dicembre scorso (5 pareggi, 3 sconfitte): terzo ko consecutivo; nuova, indigesta frittata difensiva; zero gol nelle ultime 3 partite del secondo attacco del campionato; squadra in confusione, di fronte ai biancocelesti tatticamente ben organizzati, con Rovella strepitoso e Mandas decisivo, capaci di andare in vantaggio grazie a Isaksen, la mossa vincente di Baroni e di controllare la partita con efficacia, mai andando in affanno. E mancavano Guendouzi squalificato, Romagnoli influenzato e Castellanos era in panchina.

Nell’Atalanta, invece, confusione totale, culminata nel pasticciaccio delle sostituzioni: cambi sbagliati (Ederson non devi toglierlo mai), sterile assalto finale senza Retegui e Lookman, come a Firenze sostituiti inopinatamente; Samardzic fuori ruolo, Maldini inconsistente.

Adesso, se vuole andare in Champions, Gasperini deve raddrizzare la barca e farlo in fretta, perché il 13 aprile al Gewiss arriverà lo scatenato Bologna che, se domani (7 aprile) batte il Napoli, firma il clamoroso sorpasso e si presenta a Bergamo terzo e solo. Discettare se le parole di Gasperini sul suo futuro abbiano avuto il torto di destabilizzare la squadra (le ha pronunciate il 24 marzo a Roma; il 30 marzo ha perso a Firenze; il 6 aprile contro la Lazio), è un esercizio da rinviare alla sera del 25 maggio, quando il campionato sarà finito e la società farà i conti.

Nel frattempo, i bonus accumulati il 9 marzo con il clamoroso 4-0 in casa Juve, sono stati incredibilmente dilapidati dalla Dea che ha smesso di correre. E se si ferma ancora, è perduta.