Bergamo isola felice

Atalanta e Milan, progetti opposti a confronto: mercato continuo? No, lavoro e risultati

Ogni volta che c'è un confronto con realtà di grande nome e blasone, è bello vedere quanto sia arrivata in alto la Dea negli ultimi anni

Atalanta e Milan, progetti opposti a confronto: mercato continuo? No, lavoro e risultati
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di Fabio Gennari

Due modi molto diversi di fare calcio. Certo, le piazze di Milano e di Bergamo non sono paragonabili, ma quando a inizio stagione si partiva con sostanzialmente gli stessi impegni (campionato, Champions League e Coppa Italia, oltre alla Supercoppa Italiana), il confronto era necessario e si capisce subito come, al netto dei punti conquistati, ci sia proprio un percorso opposto a caratterizzare il mondo di Milan e Atalanta. Anche solo per il cambio di guida tecnica.

Da Fonseca a Conceicao, il Milan non solo ha cambiato allenatore, ma si è pure messo nella condizione di travolgere a gennaio il mercato fatto in estate. Le squadre non sono solo una lista di giocatori, ma diventano degne di quel nome quando, nel tempo, allenatore, società e ambiente costruiscono qualcosa sul campo. Il Milan ha individualità importanti, ma anche tante lacune. A oggi, i 10 punti di differenza in classifica sono un solco enorme tra due idee di calcio davvero lontane tra loro.

Il mercato di gennaio ha anche confermato che le figurine sono una cosa, il calcio vero un'altra. Certo, con gli infortuni che sono capitati alla Dea qualche pedina in più sarebbe servita, ma l'Atalanta non compra tanto per farlo e nemmeno prende i giocatori in prestito.

I risultati, in questo momento, dicono che la Dea in campionato e Champions League ha fatto nettamente meglio del Milan, anche se in Europa si è poi usciti allo stesso turno. Quella di domenica (20 aprile, ore 20.45) sarà una sfida molto particolare sotto tanti punti di vista.

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