un peccato

Rubata la cassetta delle offerte per le missioni alla Sacra Famiglia di Seriate

Il furto è avvenuto durante le celebrazioni pasquali. La Madre Superiora: «Chi ha compiuto questo gesto possa trovare la via del pentimento»

Rubata la cassetta delle offerte per le missioni alla Sacra Famiglia di Seriate

Un gesto che lascia l’amaro in bocca quello avvenuto nei giorni di Pasqua presso la chiesa della Sacra Famiglia a Comonte di Seriate. Qualcuno ha rubato la cassetta delle offerte destinate ai bambini poveri delle missioni gestite dalle Suore della Sacra Famiglia in Brasile e Congo.

La ricostruzione

La scoperta del furto è avvenuta la mattina di Pasqua, durante la Messa delle 7:30, quando i presenti si sono accorti che la cassetta delle offerte era scomparsa.

La Madre Superiora Chiara Rivola ha spiegato le circostanze del furto a L’Eco di Bergamo: «Secondo nostre ipotesi potrebbe essere successo giovedì verso le 18:30, perché in quel momento, terminata la celebrazione liturgica In Coena Domini, ci siamo spostati tutti, celebrante e fedeli, nella cappella all’interno dell’istituto per deporre il Santissimo Sacramento, in quanto poi la chiesa sarebbe restata chiusa venerdì e sabato, per riaprire la domenica di Pasqua. In quei pochi minuti la chiesa è rimasta incustodita, dando modo a qualcuno di prendere la cassetta».

L’oggetto rubato era una colonnina in legno alta circa un metro, che conteneva le donazioni raccolte nel tempo per sostenere le missioni delle suore a Itapevì e Peabirù in Brasile, e a Kinshasa in Congo. Non è noto l’ammontare preciso del denaro sottratto, dato che la cassetta non veniva svuotata da tempo.

«Andiamo in chiesa a pregare»

Madre Chiara ha espresso particolare amarezza per il momento in cui è avvenuto il furto: «Proprio nei giorni di Pasqua, della Passione e Risurrezione di Cristo, capisaldi della nostra fede. Erano offerte dei fedeli, ogni offerta era un piccolo grande gesto di amore verso chi ha meno, e attende un aiuto per poter vivere con dignità».

Nonostante l’accaduto, le suore hanno scelto la via del perdono, invitando a pregare «affinché chi ha compiuto questo gesto possa trovare la via del pentimento. Magari chi ha preso era nel bisogno e ha tratto un po’ di sollievo dal furto». La Madre Superiora ha ricordato come anche Santa Paola Elisabetta Cerioli, fondatrice dell’ordine, avesse subito a metà ‘800 il furto di denaro destinato alle orfanelle, reagendo con la preghiera: «Andiamo in chiesa a pregare. Noi facciamo lo stesso», ha concluso Madre Chiara.