La lettera

Code per Città Alta: «Deregulation per riempire gli esercizi e accontentare chi va in auto»

Un cittadino: «Anche senza fare un referendum, si raccolgano in modo formale le istanze dei cittadini. Si cambino le regole»

Code per Città Alta: «Deregulation per riempire gli esercizi e accontentare chi va in auto»
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Le code da viale Papa Giovanni a viale Vittorio Emanuele, in pieno centro a Bergamo, in occasione delle festività pasquali sono state solo l'ultimo episodio di una serie di situazioni simili.

Tutte, tra l'altro, occorse appunto in giorni di vacanza, dove sia turisti che visitatori della città si sono riversati nel capoluogo orobico.

Code e serpentoni

Nell'ultimo giorno in cui questo è accaduto, in ordine cronologico, ovvero Pasquetta, parte del problema era stato causato da un malfunzionamento di alcuni pannelli. Tuttavia, per diversi cittadini ciò non toglie che di mezzo ci sia una gestione che definiscono, in sintesi, problematica della Ztl di Città Alta. La quale, per qualcuno, non si potrebbe nemmeno definire propriamente così, dato che secondo certi l'accesso è comunque consentito a tutti. Pagando, si intende.

La lettera

A tal proposito, rispetto al serpentone orobico e alle regole della Zona a traffico limitato, riportiamo di seguito una lettera inviataci martedì 22 aprile da un lettore, che era già intervenuto sulla questione poco dopo le festività natalizie.

«Ho scritto più volte sul tema e l'ho fatto anche all'Amministrazione passata e attuale. Ma, nonostante le solite frasi di rito a rassicurare che "tutto va bene" (espressione che pare la più in voga su ogni questione all'interno della Giunta Carnevali), di fatto le cose non fanno che peggiorare. Non solo per i residenti, ma anche per tutti quei visitatori che vorrebbero poter godere della città antica senza traffico e di chi, abitando in centro, non ne può più dei lunghi serpentoni di auto.

I conducenti prima tentano di accedere alle Mura con ogni tipo di mezzo privato e poi, non riuscendoci, ingolfano il traffico, prima di abbandonare l'auto dove capita e rassegnarsi a salire a piedi o con i mezzi pubblici.

Mezzi pubblici che, a loro volta, rimangono incolonnati lungo via Roma e viale Vittorio Emanuele, accumulando ritardi e impedendo così anche un regolare svolgimento del loro compito. Serve prendere una posizione netta sul tema e, se non indire un referendum, almeno raccogliere in maniera formale le richieste dei cittadini. Questo affinché il Comune prenda seriamente atto della volontà popolare e introduca una diversa regolamentazione degli accessi a Città Alta.

In primis, ridando senso alla Ztl, che esiste solo nei proclami avendo di fatto negli anni dato libero accesso, in ogni momento, a tutti i tipi di motocicli, auto dei turisti, auto che vanno ai parcheggi, auto elettriche, commercianti e loro personale, medici, veterinari, car giver, lontani parenti di anziani residenti, eccetera. Tutte categorie che, ovviamente, in assenza di reale emergenza, potrebbero comunque accedervi in ampie fasce orarie, anche serali e festive , non coperte dalle limitazioni di transito attualmente previste.

Soprattutto, tema emerso chiaramente sia durante le festività natalizie che le recenti pasquali, adottando dei filtri d'accesso alla città, con parcheggi di periferia ben serviti da mezzi pubblici. Non, come ora, provando a regolamentare l'accesso a parcheggi posti in pieno centro o, come nel caso di quello della Fara, dentro le Mura.

A tal proposito, il Comune riconosce che è stata una "stupidata", ma dovuta a chi a firmato una convenzione anni fa, che ora "obbliga" l'Amministrazione a consentirne l'accesso sette giorni su sette ventiquattr'ore al giorno. Giustificazione che non solo non regge dal punto di vista legale, visto che per motivi di ordine pubblico (e il traffico è uno di questi) tutte le convenzioni possono essere variate, ma che non chiarisce come mai, allora, le medesime regole di accesso e uso siano state adottate anche per gli altri due parcheggi di Città Alta, che sono di installazione antecedente e di diverse società di gestione.

Un po' come, al perché non si limiti almeno nelle ore serali il traffico alle moto, il Comune rispose, nella allora persona dell'assessore Zenoni, che era dovuto alle concessioni per gli estivi. Mentre quest'anno, anche in assenza degli stessi, nulla sembra voler cambiare.

Insomma, se non si vuole intervenire realmente, cercando di migliorare la situazione, si abbia almeno il coraggio di ammettere che tutta questa deregulation non è tanto dovuta ad imposizioni ma, da un lato, alla evidente volontà di riempire sempre di più i tanti spazi commerciali che - provate voi a prenotare per una pizza il venerdì o sabato - non mi pare ne abbiano proprio così bisogno (e mentre magari si dovrebbe pensare a come ravvivare ben altre zone della città, che realmente soffrono in tal senso).

Dall'altra parte, forse, nel non voler in alcun modo scontentare chi vuole poter fare sempre quel che gli pare quando e come vuole e, nello specifico, con il mezzo che preferisce».