La lettera aperta

La sorella di Riccardo Claris: «Indignata per una società senza umanità e disagiati che ammazzano alle spalle»

Le parole di Barbara Claris sui social, dove chiede rispetto per la situazione e la memoria del fratello, evitando ricostruzioni inesatte

La sorella di Riccardo Claris: «Indignata per una società senza umanità e disagiati che ammazzano alle spalle»
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Una lettera per difendere la memoria di Riccardo Claris, il 26enne ucciso nella notte tra sabato 3 e domenica 4 maggio a Bergamo, è stata scritta dalla sorella maggiore Barbara.

Dopo averla pubblicata sui social, la ragazza del giovane colpito da una coltellata alla schiena da un 18enne residente in città, che l'aveva recuperato dalla cucina di casa sua per poi scendere e aggredire la vittima, ha anche allegato una storia su Instagram in cui chiede maggior rispetto per la morte del fratello. Nello specifico, domanda di evitare ricostruzioni troppo fantasiose da parte della stampa, così come commenti astiosi e poco rispettosi della situazione agli utenti social, che anche stavolta pare non abbiano avuto riserve nell'infierire sul ragazzo morto per una questione banale e assurda.

La lettera aperta

«Siamo tutti sconvolti, non ci sono parole per descrivere ciò che proviamo - ha scritto la sorella maggiore del 26enne -. Riccardo era un bravissimo ragazzo, chi lo conosce lo sa. Qualsiasi cosa sia successa non era un violento, non era un criminale, non si meritava quanto successo. Niente giustifica l'omicidio, comunque. Il nostro dolore non passerà mai. Dovremo conviverci consapevoli che per perdere la vita è sufficiente trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Noi vogliamo che la giustizia faccia il suo corso, senza violenza, senza mediaticità, senza continue interferenze. Ricordiamolo con affetto, amore, ricordiamolo non solo come ultrà ma come un giovane ucciso nell’ennesimo episodio di una società sempre più malata. Chiedo con il cuore spezzato di avere ciò che meritiamo, rispetto e silenzio, lo chiedo ai giornali, ai commentatori, ai tifosi. Rispettiamo aspettiamo chiediamo giustizia come umani».

«Disagiati che ammazzano alle spalle»

Un successivo intervento si è aggiunto al primo con una storia su Instagram, in cui ha espresso la sua indignazione per la mancanza di umanità che a parere suo ha avuto la gente dopo la tragedia, così come per una gioventù sempre più immatura e violenta, che per una questione di secondo piano è pronta anche a uccidere.

«Saluto il mio Ricky indignata per una società che ha perso il senso di umanità. Ha perso l’empatia, i valori fondamentali, il rispetto per la vita, per il lutto, per tutto. Lo dimostriamo sempre di più: zero pazienza, liti, deliri, morti, ma anche giornalisti pressanti, commenti idioti, invenzioni solo per i click, nessuno che si degni di chiudere la bocca e rispettare chi, come me, gli voleva bene sul serio.

Cresciamo generazioni di disagiati che, se non sanno come replicare a parole, di persona e non su questi fantastici schermi, salgono a casa scendono armati e ammazzano, alle spalle. Lo saluto con il cuore, rotto, in mano. Mai riuscirò ad accettare che si possa essere uccisi così».

In seguito ha poi aggiunto: «Mi fa parecchio arrabbiare leggere che c’è stato “uno scontro finito male” perché dalle contestazioni delle forze dell’ordine, molto probabilmente, è stato colpito a caso alle spalle mentre tornava a casa».

Commenti
Carol

Condivido pienamente quanto scritto dai precedenti. Non ho parole. Sentite condoglianze alla famiglia

Giuseppe Boschini

Purtroppo ho paura che questi gesti senza senso aumenteranno sempre piu'.... anche perche' il giorno dopo la gente se li scorda ...

Claudio

Esprimo alla sorella e alla famiglia di Riccardo le mie condoglianze ed il mio enorme dispiacere per l'orribile accaduto. Spero che l'omicida si prenda l'ergastolo ( che non prenderà grazie alle assurde attenuanti che si inventeranno e grazie alle RIDICOLE leggi italiane).

ornella

Ripeterei, una per una, le prole di Donato. Quando una società cresce senza alcun sano principio, quelli indicati dalla sorella Barbara, abbiamo a che fare con una società senza alcuna spina dorsale se non quella della becera autodistruzione. Ogni giorno, ormai, soffriamo di ingiustizie che ci privano delle migliori anime e al di la delle questioni penali perdiamo le gemme preziose di questo nostro mondo in declino. Senza principi fondamentali prevarrà sempre più il concetto della vita con valore zero. Cari famigliari di Riccardo, con il cuore spezzato vi abbraccio e condivido il vostro dolore per una "vita preziosa" distrutta da tanto male che regna sovrano e incontrastato, sottovalutato nel suo essere più distruttivo. Sono vecchia ormai ma continuo a credere in un cambiamento di cuori e per questo prego e offro a Dio il vostro immenso dolore e lo invoco perchè accarezzi i vostri cuori così duramente provati e perchè tanto male possa essere sostituito dal rispetto della vita di ognuno di noi e soprattutto di quella dei giovani come Riccardo, lustro e futuro della nostra società. Vi abbraccio e piango con voi.

Cri

È morto un giovane È morto pugnalato alle spalle. È morto senza motivo. E che questa società ha sdoganato e cullato comportamenti inamissibili

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