Razionalità, follia, bestialità Ecco a voi il Teatro Stalla
A volte un nome racchiude in sé molto più di quanto lasci trasparire in un primo momento. “Cascina Germoglio” dimostra proprio questo: è un luogo polifunzionale che nella molteplicità delle sue proposte ha però un unico filo conduttore, educare e rieducare.
Situata a Verdello, è una delle sedi della Fondazione Emilia Bosis che dal 1998 fornisce cura e assistenza ai malati psichiatrici. Non si tratta semplicemente di somministrare psicofarmaci e assicurare aiuto psicologico ma di sviluppare anche una serie di attività collaterali che contribuiscano a far vivere con serenità le piccole cose di ogni giorno.
In questo contesto si inseriscono le proposte di Cascina Germoglio. Qui gli ospiti sono invitati quotidianamente a prendersi cura degli animali, sfamandoli, pulendoli e interagendo con loro. Così, nel contatto con la natura, i pazienti possono ritrovare l’armonia perduta, il germoglio di un nuovo equilibrio da coltivare con pazienza e passione.
Quanto detto finora non deve far pensare a una realtà autoreferenziale, a una sorta di Eden protetto e chiuso su se stesso. La Cascina è infatti uno spazio nel verde, una specie di piccola e orgogliosa “arca di Noè” dove si vedono cavalli, buoi, lama, aquile, pecore, anatre, oche, daini, maiali, galline di ogni specie; uno spazio aperto dove gli abitanti di Verdello e dei paesi limitrofi portano i bimbi a passeggiare e a vedere gli animali o dove si può mangiare (e bene) in una vivace trattoria. Non manca quindi la volontà di aprirsi e colloquiare con il territorio proponendo iniziative rivolte non solo agli ospiti ma anche a ragazzi d’ogni età e alle famiglie, come fattorie didattiche, scuole pony, scuole di equitazione, laboratori di falconeria ed escursioni in carrozza.
Solo in una cornice così particolare poteva nascere un progetto audace e innovativo, fortemente voluto dal presidente della Fondazione Bosis, Pier Giacomo Lucchini. Teatro Stalla, inaugurato appena un mese fa, non vuole essere solo un teatro, vuole essere innanzitutto uno spazio che abbracci il mondo della cultura nella sua totalità, non solo destinato a ospitare rassegne drammaturgiche ma anche concerti, mostre e simposi d’arte. Incarna uno spirito intraprendente e coraggioso: in un periodo di crisi economica, politica e forse ancor prima culturale, la nascita di uno spazio simile testimonia la voglia di cercare nuove vie e risposte differenti. D’ altra parte la storia insegna proprio questo, cioè che la crisi è un momento di difficoltà in cui però si creano le premesse per un ulteriore sviluppo.
Teatro Stalla mostra questa esigenza di cambiamento già nella struttura. Basta poltroncine, gallerie, tende di velluto rosso e palcoscenici lunghi chilometri: una semplice tribuna con panche di legno e un grande rettangolo di sabbia danno vita a una scena pensata principalmente per l’interazione fra uomo e animale, alla ricerca di un rapporto autentico e primordiale che consenta alle bestie di esprimere non solo le loro “capacità tecniche” ma anche il loro vero essere. Teatro Stalla vuole essere la storia di uno straordinario rapporto con la natura e gli animali, un’ acuta riflessione sulla comunicazione non verbale. Attori,malati e fiere (cavalli, cani, oche, buoi e tanti altri) si tolgono le tradizionali maschere sociali, convivono e dialogano abbattendo le barriere fra razionalità, follia e bestialità.
“Zoologico”, in programma domenica 13 luglio alle 18, ben dimostra questo particolare modo di “fare spettacolo”. Affidando la recitazione a professionisti e pazienti, il regista, Stefano Filippi, si rivolge in particolare ai bambini raccontando una storia che parte dall’ordinario e sconfina nello straordinario. Protagonista è un uomo qualunque che, afflitto dalle ansiogene problematiche di un mondo sempre più alienante, si trova catapultato in una realtà fantastica. In questa nuova dimensione gli animali, fisicamente presenti in scena, diventano insegnanti e simboli della necessità di riappropriarsi del tempo e dei ritmi naturali.
Oltre a “Zoologico” fra ottobre e dicembre sarà presentato “Nel segno di Caino”, con la regia di Alessandro Garzella; le ambizioni però allargano gli orizzonti e Teatro Stalla mira a qualcosa di più che essere un semplice teatro, vuole diventare un luogo speciale ed originale, innovativo nel suo genere, di fare cultura.