tragedia domestica

Avvolto dalle fiamme mentre accendeva una stufa: morto un 83enne di Caravaggio

Giacomo Mora è rimasto gravemente ustionato mentre cercava di far partire l'apparecchio. Si è spento lunedì 12 maggio all'ospedale Niguarda di Milano

Avvolto dalle fiamme mentre accendeva una stufa: morto un 83enne di Caravaggio
Pubblicato:
Aggiornato:

Si è conclusa nel più tragico dei modi la vicenda dell'anziano di Caravaggio rimasto gravemente ustionato mentre cercava di accendere una stufa. Giacomo Mora, agricoltore in pensione di 83 anni, è deceduto lunedì 12 maggio presso il Centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda di Milano, dove era ricoverato da una settimana in seguito al drammatico incidente domestico.

La ricostruzione

Come riportato dai colleghi di Prima Treviglio, la tragedia si è consumata lunedì 5 maggio alla cascina Rossera, dove l'anziano viveva con la moglie Maria, sua compagna di vita da quasi sei decenni. Secondo quanto emerso, Mora avrebbe tentato di accendere la stufa utilizzando dell'alcol, pratica estremamente pericolosa che purtroppo gli è costata la vita.

Un improvviso ritorno di fiamma ha fatto esplodere la bottiglia, investendo l'83enne con una violenta vampata che gli ha provocato ustioni gravissime al busto, al collo, alle braccia e a una gamba. Nonostante le terribili ferite, l'anziano è rimasto lucido, riuscendo addirittura ad uscire in strada per chiedere aiuto. Un nipote della sua dottoressa, passando casualmente nei pressi dell'abitazione, lo ha notato e ha dato immediatamente l'allarme.

Il racconto della moglie

La moglie Maria ha raccontato che, poco prima di uscire per andare a fare la spesa, aveva promesso al marito che avrebbe acquistato della "diavolina" per accendere la stufa, vista la giornata particolarmente fredda di questa imprevedibile primavera.

«Un tempo si faceva così ad accendere il fuoco... ma poi anch'io ho smesso perché una volta mi sono spaventata», ha spiegato la donna. «Dovendo andare in città a comprare il pane gli avevo detto che avrei acquistato anche la "diavolina" per la stufa, intanto gli avevo chiesto se desiderasse un pullover per coprirsi qualora avesse freddo ma mi aveva risposto di no».

L'uomo però non ha voluto attendere il suo ritorno e ha tentato di arrangiarsi con ciò che aveva a disposizione.

I soccorsi e il tragico epilogo

«Stavo salendo sull'auto quando mi ha telefonato la mia dottoressa - ha continuato Maria ricordando quegli istanti terribili -. L'aveva chiamata suo nipote che, passando da casa nostra per caso, aveva visto Giacomo chiedere aiuto in strada, con i vestiti bruciati, coperto da un pile che si era messo addosso per coprirsi in qualche modo».

Al suo arrivo, la situazione era apparsa subito gravissima: «Quando sono arrivata da lui gli ho chiesto cosa fosse successo e lui mi ha detto di averla combinata grossa... È corsa lì anche mia figlia Elena ma lui non si è disperato: "Guarisco anche stavolta" ha detto. E invece... Le fiamme lo avevano aggredito gravemente non tanto al volto quanto al collo, alle spalle, alle braccia, al petto e a una gamba».

I soccorritori, giunti rapidamente sul posto, hanno trasportato d'urgenza l'anziano al Centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda. Nonostante le cure e un intervento chirurgico, dopo una settimana di ricovero il cuore dell'83enne ha ceduto.

«Non ha mai perso conoscenza, anche quand'era ricoverato - ha riferito la moglie con la voce rotta dal pianto. -. Ha subìto un intervento chirurgico ma poi il suo cuore ha ceduto... Eravamo sposati da 54 anni e stavamo insieme da 58. Era un uomo buono. Quando è andato a prendere l'alcol è andato a prendere la morte...».

L'ultimo saluto

Oltre alla moglie Maria, Giacomo Mora lascia la figlia Elena e i nipoti a cui era molto legato. I funerali si terranno oggi, mercoledì 14 maggio, alle 10:45 nella chiesa parrocchiale di Caravaggio. Successivamente, la salma sarà tumulata nel cimitero cittadino.