Parola del mister

Gasperini saluta Toloi e guarda al futuro: «Dobbiamo decidere dove porre l'asticella»

Dopo aver dedicato parole di miele al capitano che se ne va, il tecnico non nasconde la preoccupazione per la prossima stagione (se dovesse restare...)

Gasperini saluta Toloi e guarda al futuro: «Dobbiamo decidere dove porre l'asticella»
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di Giambattista Gherardi

Sei vittorie in trasferta su sei partite nell'ultima serata di Serie A. Anche l'Atalanta e il Gewiss Stadium non sfuggono alla regola, vista la vittoria per 2-3 del Parma, ma in sala stampa l'attenzione dei cronisti e di Gasperini è tutta rivolta al futuro, nel quale mancherà Rafa Toloi.

«Saluto emozionante - spiega Gasp -, ma è un po' di tempo che siamo emozionati sapendo che ci lascia. Rafa è una grande persona di spogliatoio, un esempio di giocatore in campo e fuori e per appartenenza, ultimo mohicano dal primo giorno che sono a Bergamo, a parte Rossi. Uno che conferma la bontà del gruppo, al di là dei pochissimi che qui hanno avuto problemi».

Lo striscione in curva con quel "Vattene" l'ha spaventata?

«Non è stato un bello scherzo, ho pensato fosse il momento di far le valige (ride, ndr). C'era un bel clima oggi, peccato per il secondo tempo».

Maldini e Sulemana, protagonisti nelle ultime partite. In rosa ci sono ricambi adeguati?

«Il tema è questo. Fino all'anno scorso ero convinto di poter alzare sempre l'asticella. Quest'anno, a parte con l'Inter, potevamo davvero giocarcela con tutti. C'erano tutte le condizioni, considerando il punteggio basso cui si è assegnato lo scudetto. Abbiamo fatto il massimo, peccato la sfortuna per gli infortuni di Scamacca e Scalvini, ma non dimentichiamo il comportamento meraviglioso in campionato e Champions. Per la prima volta dopo nove anni credo che sarà difficile ripetersi. In questo momento temo che alcuni giocatori possano andar via. Magari dovremo ripartire con maggior umiltà, ci dovremo confrontare su questo con la società. È il punto decisivo, al di là dei contratti».

L'Atalanta resta un esempio per tutti?

«È un grande orgoglio che molti ci indichino come riferimento virtuoso. È un merito della società, della squadra, anche mio. Nell'ultimo anno forse è emersa qualche crepa, ma è naturale».

Che Atalanta immagina se dovesse restare?

«Dovremo rifondare. Toloi, Cuadrado, Rui Patricio finiranno il loro percorso; Posch e Kossounou non sono dell'Atalanta. Alcuni titolari potrebbero andar via. Certi obiettivi si danno troppo scontati, dovremo capire davvero il livello che vogliamo avere».

Tre definizioni per questa stagione?

«Oltre le aspettative, durissima, straordinaria».

Commenti
Gasp

Siamo al capolinea. Io me ne andrei a vendemmiare. Qui si parla di ricostruire ed a una certa età passa la voglia.

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