Wwf Valpredina: «Attenzione durante il taglio per il fieno, tre cuccioli di capriolo falciati in due giorni»
Il responsabile del Centro recupero animali selvatici fornisce alcuni utili suggerimenti, richiamando anche sui cani senza guinzaglio

Sono tre i cuccioli di capriolo falciati, negli ultimi due giorni, a Vertova, Pradalunga e Cene.
Consegnati al Centro recupero animali selvatici Wwf Valpredina di Cenate Sopra, dopo essere stati recuperati dalla polizia provinciale di Bergamo, sono gli ultimi arrivi delle decine di animali ricoverati in un anno per amputazioni gravissime. Il tutto lasciando fuori, con l’arrivo della bella stagione, traumi e ferimenti causati da cani non correttamente custoditi.
Cuccioli falciati dalle macchine agricole
Il problema è che, nei terreni sottoposti al taglio dell'erba alta per farne fieno, spesso gli agricoltori non si accorgono della presenza degli ungulati e le falciatrici provocano loro gravi lesioni.
Queste operazioni agricole si stanno concentrando, dopo le piogge, proprio in questo periodo e per Il Wwf è necessario «operare con prudenza ed applicando alcuni semplici accorgimenti operativi - ha affermato il responsabile del Cras Valpredina, Matteo Mauri -. Questo è infatti il momento dei parti dei caprioli e, considerato che in questi anni sono stati decine i piccoli arrivati al nostro Centro di recupero animali selvatici, con gravissime mutilazioni, restando spesso a noi solo l’ingrato compito di evitare ulteriori sofferenze, occorre diffondere alcuni suggerimenti».
Quali? Innanzitutto le barre della falciatrice potrebbero essere precedute da delle piccole catene (agganciate ad un supporto collegato alla macchina) che pendendo a pochi centimetri dal terreno possono far scappare l’animale prima che le lame lo possano ferire. Inoltre, è indispensabile sfalciare iniziando dal centro del prato verso l’esterno, in modo che gli animali abbiano comunque la possibilità di mettersi lentamente in salvo, scappando verso il bosco.
Altro accorgimento utile, quando possibile, è che il giorno prima dello sfalcio vengano posizionati, ai lati del terreno interessato, delle strisce colorate che si muovono facilmente al vento: le femmine sceglieranno meno volentieri quel pascolo per nascondere i propri cuccioli. Va ricordato poi che sono i prati di piccola o media dimensione, circondati anche solo parzialmente da siepi o boschi, i preferiti dai caprioli.
Il richiamo sui cani
Puntualmente, per giunta, come ogni anno nel periodo più delicato, passeggiare in boschi e in campagna con il proprio cane diviene inconsapevolmente causa di ferimenti molto gravi alla fauna selvatica: «L’80 per cento di questi recuperi per la mancata gestione dei cani - ha proseguito Mauri - avviene proprio nei fine settimana, quando molte persone si riversano sui sentieri e nei boschi con i propri animali domestici senza alcuna precauzione per la fauna selvatica. Non usano nemmeno un guinzaglio regolabile che ne consentirebbe il controllo, lasciandoli liberi di muoversi indisturbati».
Per questo, a parte le rare e piccole zone come le riserve naturali, dove è rigorosamente vietato introdurre i cani, l'invito del Wwf è di comportarsi con responsabilità e rispetto della libertà delle specie selvatiche: «Non siamo nel nostro giardino e non siamo in un ambiente artificiale, in natura le nostre azioni, il nostro comportamento e quello dei nostri cani (che da noi dipendono), devono considerare le conseguenze spesso irrimediabili che possano comportare al patrimonio di tutti».