Nel mirino

La protesta: «Cassonetti inaccessibili e spazi pericolosi ad Azzano San Paolo»

Cittadini e opposizione hanno denunciato criticità all’isola ecologica di via Stezzano. Alberto Candellero ha chiesto interventi urgenti

La protesta: «Cassonetti inaccessibili e spazi pericolosi ad Azzano San Paolo»
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di Laura Ceresoli

Spazi di manovra angusti per i veicoli, cassonetti troppo alti e un sistema di conferimento dei rifiuti pericoloso: sono queste le principali criticità denunciate dai cittadini di Azzano San Paolo riguardo all’isola ecologica di via Stezzano.

Nonostante il rifacimento della struttura avvenuto appena una decina di anni fa, e costato 400 mila euro, gli utenti continuano a segnalare problemi che rendono l’esperienza in discarica poco sicura e difficoltosa, soprattutto per i soggetti più fragili.

La piattaforma si rivela scomoda già all’arrivo: la zona di sosta e transito è stretta, con auto parcheggiate in fila anziché a spina di pesce, rendendo difficoltosa l’apertura dei bauli per lo scarico: «Per svuotare la macchina devi continuamente attraversare la corsia di transito, rischiando di essere investito», lamenta un cittadino.

L’accesso ai contenitori, poi, a detta di molti è un’impresa. È infatti possibile gettare i rifiuti solo da un lato, vista la mancanza di passerelle tra un cassone e l’altro.

Il risultato? Si riempie solo la parte anteriore del cassonetto, come spiega un abituale fruitore della discarica: «Riempire i cassoni in modo completo è impossibile: non esiste un corridoio che consenta di sfruttarne la lunghezza; di conseguenza ci si deve arrangiare usando il solo lato corto del cassonetto che si riempie subito, formando una montagna di rifiuti. Viceversa la parte retrostante resta vuota».

Una disposizione che costringe i cittadini a soluzioni improvvisate e rocambolesche: c’è chi getta gli oggetti da lontano, chi si arrampica sulle ringhiere o addirittura entra nei cassoni (...)

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