Chiamamifaro si racconta: «Ho sempre voluto che fosse la musica a parlare per me»
È appena uscito il nuovo Ep della cantautrice bergamasca, ora in tour per l’Italia dopo l’esperienza televisiva ad "Amici"

di Bruno Silini
Il suo obiettivo è suonare davanti alla gente e si augura che col tempo il suo pubblico s’allarghi sempre di più. Chiamamifaro, al secolo Angelica Gori, chiuderà a Brescia, il 19 giugno, il suo tour di presentazione del nuovo Ep Lost & Found, disponibile per Nigiri e distribuito da Sony Music Italy. E - comprensibilmente - il suo focus è solo sulla musica. È di quella che ama e vuole parlare, lasciando da parte aspetti personali e familiari e percezioni pubbliche sul suo percorso artistico.
Com’è la vita in tour, su e giù per l’Italia?
«Se fosse per me, starei in tour tutto l’anno con i miei amici, con la mia band. Ci siamo fatti cinque estati a girare per l’Italia. Chilometri di strada dove ne abbiamo fatte di ogni. Quindi sono contenta di girare ancora in macchina, con la chitarra in spalla, come ai vecchi tempi per questo instore-tour».
Tante tappe, però Bergamo non c’è.
«In questo giro non c’è. Però recupereremo più avanti, sicuramente».
Dove ti piacerebbe suonare nella tua città?
«Ho suonato già in tanti posti: in piazzale degli Alpini, all’Edoné diverse volte... Chissà, magari prima o poi, ci sarà un’occasione all’Arena Chorus oppure al Lazzaretto».
Dei pezzi di Lost & Found a quale sei più affezionata?
«C’è sicuramente Casa mia, l’ultimo del disco. È un brano abbastanza speciale per me».
In che senso?
«Questo è un disco che parla di viaggi, sostanzialmente. Anche il titolo, Lost & Found, non è casuale. Lo intendo un po’ come un modulo reclami nella sezione oggetti smarriti di qualche stazione o aeroporto. Un disco, dunque, che parla dei miei viaggi, quelli che ho fatto, quelli con la mia band, di quando sono andata a vivere all’estero. Parla anche di viaggi intesi più come percorsi di vita, fatti di amicizie e amori. E Casa mia, dopo tutti questi chilometri, è una canzone un po’ più nostalgica, che ho scritto mentre ero dentro la casetta del programma Amici. Una sera, sul tardi, in un momento un po’ di malinconia, mentre tutti dormivano mi sono messa al pianoforte e ho cominciato a scrivere questa canzone. E sono contenta che chiuda l’album».

Ma Casa mia cosa rappresenta? Un luogo ideale oppure fisico?
«È il loft a Milano nel quale vivo con il mio ragazzo, Francesco, da un anno e mezzo. È diventato un po’ il nostro mondo musicale. L’abbiamo riempito di strumenti. All’interno abbiamo ricavato uno studio di registrazione. È il posto dove i pezzi di questo disco sono stati finiti».
Lo definiresti un posto un po’ magico?
«Assolutamente. Quando ero lontana, a Roma, questa casa con tutto il suo calore mi mancava».
Immagino che il brano Leone non sia dedicato al nuovo Papa...
«No, l’ho scritto prima dell’elezione. Però l’accostamento mi ha fatto molto ridere (...)
Sei molto brava!! Se ti chiamassi solo Angelica anziché chiamamifaro secondo me spaccheresti nel vero senso della parola!!! Sei, toppppp!!!!
Tutti dovrebbero avere pari opportunità per sviluppare il proprio talento. Ma così non è...