Trovata nel Serio

Ancora nessuna risposta su Sanae Lahbil: una morte senza testimoni ad Alzano Lombardo

Le indagini finora hanno escluso l’omicidio: «Era cosciente e lucida, nessuna ferita sospetta». Restano dubbi

Ancora nessuna risposta su Sanae Lahbil: una morte senza testimoni ad Alzano Lombardo
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di Clara Scarpellini

Non sarebbe stata né una mano omicida né una caduta improvvisa a porre fine alla vita di Sanae Lahbil, la quarantaquattrenne di origini marocchine trovata senza vita il 6 aprile scorso nel fiume Serio, ad Alzano Lombardo.

A dirlo, ora, è la relazione del medico legale, depositata in Procura nei giorni scorsi: nel sangue della donna non risultano livelli significativi di alcol o droghe tali da giustificare uno stato di incoscienza.

Le tracce leggere di cocaina, insieme a un tasso alcolemico non allarmante, lasciano pensare che Sanae fosse cosciente e lucida nel momento in cui ha affrontato quel tratto di fiume. Nessun segno di violenza, nessuna ferita sospetta: solo escoriazioni compatibili con una caduta accidentale tra i sassi del letto fluviale.

Intanto, le indagini proseguono. Gli investigatori attendono i risultati delle ultime analisi biologiche e istologiche, mentre i tecnici della scientifica stanno esaminando ogni frammento utile a chiarire se davvero Sanae fosse sola quella notte. Ma per ora, l’ipotesi più concreta sembra essere quella di una morte solitaria, senza testimoni. Un corpo trascinato per qualche metro dalla corrente, poi arenato sulla riva.

L’ultima notte di Sanae

Sanae Lahbil era scomparsa due giorni prima del ritrovamento. Viveva da anni nella Bergamasca, dove cercava di ricostruirsi (...)

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