Replica ai sindacati

Il Comune di Bergamo risponde sull'esternalizzazione del nido di Valtesse: «Scelta per sostenibilità economica»

Da Palazzo Frizzoni si precisa: «Manterremo gli standard, ma nessuno aveva obiettato negli incontri con i rappresentanti dei lavoratori»

Il Comune di Bergamo risponde sull'esternalizzazione del nido di Valtesse: «Scelta per sostenibilità economica»
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Arriva la replica da Palazzo Frizzoni alle critiche di Cgil, Cisl e Rsu sull'esternalizzazione, programmata per settembre, del nido "Il bruco verde" di Valtesse. Una decisione che ha suscitato diverse proteste, perché i dipendenti spostati altrove durante i lavori di rifacimento della scuola dell'infanzia contavano di ritornare lì e, inoltre, i sindacati ritengono che affidarne la gestione a una cooperativa sociale potrebbe incidere sulla qualità del servizio offerto.

Nella nota, diramata oggi (martedì 17 giugno) dal Comune, si fa presente come le rimostranze rese pubbliche la scorsa giornata dalle sigle non siano state palesate nei confronti avuti con l'Amministrazione in precedenza, quando erano state informate della novità, così come del piano delle assunzioni del personale del settore per i prossimi anni.

«Manterremo gli standard»

«Come dimostrato in questi anni, la qualità del sistema educativo offerto dal Comune di Bergamo (comprendente nidi a gestione diretta, esternalizzata e accreditati) ha sempre mantenuto standard elevati - esordisce l'Amministrazione -. Peraltro il Comune, attraverso un team di coordinatrici, esercita non solo un ruolo di verifica dell’operato dei nidi a gestione esterna, ma ne condivide progettualità, obblighi formativi e continuità educativa. Nessuna preoccupazione può sorgere quindi in merito alla qualità della futura gestione esternalizzata di Valtesse».

Rispetto alla scelta di mantenere la stessa équipe a Borgo Santa Caterina, prima invece impiegata a Valtesse, rientrerebbe nella volontà di garantire ai bambini che lo stanno frequentando la continuità a cui i genitori tengono particolarmente.

«Nessuna critica negli incontri»

Palazzo Frizzoni spiega inoltre che nell’incontro, del 3 giugno scorso, tra i responsabili dell’ufficio personale del Comune e la neo-eletta Rsu, sono state presentate le modifiche al piano del fabbisogno del personale. In particolare, si sarebbe fatto riferimento alla previsione delle progressioni verticali, un tema molto sentito dalle organizzazioni sindacali, per il personale educativo degli asili nido. In sintesi, viene promosso un inquadramento giuridico del dipendente di livello superiore a quello in corso, con conseguente incremento di retribuzione.

«In quella sede - continua Palazzo Frizzoni - si è fatto riferimento al piano assunzionale, approvato in Giunta il 13 marzo scorso, e alle assunzioni previste per il personale nidi 2025: un numero che evidentemente non era compatibile con le necessità dell’apertura a gestione diretta del nido di Valtesse.

Va sottolineato che, durante quell’incontro, non sono emersi particolari discussioni e non sono state segnalate le criticità pervenute nella nota emessa in data odierna (ieri per chi legge, ndr) dalle organizzazioni sindacali. Come nulla è mai pervenuto anche a seguito dell'incontro di presentazione ai sindacati del piano delle assunzioni 2025, avvenuto il 7 marzo scorso».

«Dobbiamo gestire le spese»

A seguito dell’avvio dei nuovi nidi Pnrr, che avverrà in parte nell’anno educativo 2025-2026 e in parte in quello 2026-2027, la gestione del servizio richiederà maggiori risorse economiche e di personale, per cui si è dovuto fare attenzione alla sostenibilità della spesa corrente, ma anche alla possibilità di assumere del Comune, definita da norme nazionali.

«La strategia che l’Amministrazione si è data prevede una programmazione che, con gradualità e in una prospettiva temporale pluriennale, utilizzi tanto l’appalto di servizi, quanto la gestione diretta, assumendo nuovo personale.

Una scelta differente da questa comprometterebbe la possibilità per il Comune di assumere risorse umane necessarie al funzionamento di tutti gli altri servizi. Nessuna scelta attuale dell’Amministrazione è irreversibile, ogni modifica potrà essere sempre fatta nel rispetto delle esigenze di equilibrio sia di bilancio, sia di assunzione di personale in tutti i servizi che lo richiedono» ha precisato Palazzo Frizzoni.

«L'Amministrazione, a fronte di un investimento di oltre undici milioni di euro da fondi Pnrr, per dotare la città di nuove opportunità per famiglie e bambini, non riceve nemmeno un euro da parte dello Stato. I fondi inizialmente previsti per l’avviamento dei servizi nei nuovi nidi sono stati dirottati nel Fondo di solidarietà comunale, a vantaggio dei territori che non hanno ancora raggiunto il parametro del 33 per cento del rapporto tra posti nido e popolazione residente della fascia 3 mesi-3 anni» ha concluso il Comune.

«Ci auguriamo che anche le organizzazioni sindacali ci supportino nella necessità, come più volte Anci ha fatto, di sollecitare il Governo nel sostegno anche ai Comuni virtuosi che per scelta, nel corso degli anni, hanno investito nei servizi educativi e che ora si trovano esclusi da questi finanziamenti per aver superato quel parametro».

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