Taglio dei postini a Bergamo e hinterland, «ritardi e disservizi. Poste faccia un passo indietro»
Cgil e Federconsumatori ritengono che le loro preoccupazioni siano state confermate e chiedono un «urgente ripensamento». La società, però, precisa che non si sono problemi

A neanche un mese dalla riorganizzazione del sistema di recapito annunciato da Poste per Bergamo e hinterland, Cgil e Federconsumatori tornano all'attacco. Il sindacato e l'associazione, infatti, avevano sin da subito criticato la decisione di Poste di ridurre «drasticamente» il numero dei portalettere operativi al Centro di recapito di via Buttaro. E ora, a loro parere, le preoccupazioni sono state confermate dai fatti.
«Ritardi sempre più frequenti»
Sono diverse le problematiche che Cgil e Federconsumatori denunciano, sottolineando le «gravi criticità» riscontrate nella prima metà di maggio: «Si registrano ritardi sempre più frequenti nella consegna della posta ordinaria e delle raccomandate, con casi in cui la corrispondenza - contenente anche documenti importanti, referti medici o avvisi fiscali - arriva con oltre dieci giorni di ritardo».
Secondo il sindacato e l'associazione di tutela dei consumatori, «i portalettere incaricati delle zone maggiormente interessate dai ritardi non riescono a smaltire il carico giornaliero di consegne, e la situazione, anziché stabilizzarsi, rischia di peggiorare con l’accumulo progressivo della posta in giacenza. A questo si aggiungono le condizioni climatiche sempre più difficili: il caldo eccessivo di questi giorni rende ancora più gravoso il lavoro all’esterno. In almeno due casi, in provincia, lavoratori hanno accusato malori legati alle temperature e all’eccessivo carico di lavoro».
La risposta di Poste
Poste Italiane, a fronte di queste critiche, fa sapere che «non si registrano ritardi nella consegna della corrispondenza, né nella città di Bergamo né in provincia. Presso il centro logistico di Bergamo Buttaro non ci sono giacenze e le attività si svolgono in modo regolare».
Le iniziali rassicurazioni di Poste e Cisl
A metà maggio, quando Cgil e Federconsumatori esternarono le proprie preoccupazioni per la riorganizzazione annunciata, l'azienda rispose che la «rimodulazione tiene conto delle mutate esigenze del mercato in cui si vede una forte crescita del volume dei pacchi e un sensibile calo della corrispondenza tradizionale. Sono in corso i tavoli con le parti sociali per poter garantire la migliore organizzazione del lavoro e continuare ad offrire ai cittadini e alle imprese del territorio un servizio di qualità, creando anche una stabilizzazione del lavoro flessibile». In altre parole, il numero dei portalettere sarebbe sì stato rivisto, ma a fronte di un potenziamento di quello dei corrieri.
Una posizione condivisa dalla Slp Cisl, che sottolineò come a giugno sarebbero entrati in servizio 42 giovani proprio nel ruolo di corrieri per Poste Italiane.
«Lavoratori e cittadini penalizzati»
Ebbene, a distanza di un mese da quelle dichiarazioni, secondo Cgil e Federconsumatori anche su questo punto le cose non sarebbero andate proprio così: «Il recente potenziamento della rete corriere annunciato non ha portato alcun beneficio sul fronte della corrispondenza, poiché riguarda esclusivamente la consegna dei pacchi. Parallelamente, il nuovo assetto organizzativo ha messo sotto pressione anche gli addetti allo smistamento, con un accumulo progressivo che rischia di generare ulteriori ritardi anche nel resto della provincia».
Alessandro Esposito, di Slc Cgil Bergamo, commenta: «Purtroppo, quanto avevamo denunciato si sta puntualmente verificando. La riduzione del personale e l’estensione dei giri di recapito hanno reso impossibile garantire tempi e qualità del servizio. Non c’è bisogno di attendere oltre per riconoscere che questa riorganizzazione sta penalizzando lavoratori e cittadini, e va ripensata con urgenza. Serve un confronto serio con l’azienda, prima che la situazione diventi irreversibile».
Sulla stessa linea Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo: «Il ritardo nella consegna di raccomandate e documenti può avere conseguenze concrete per molte persone. Non tutti hanno accesso agli strumenti digitali e l'affidabilità del servizio postale resta un punto di riferimento per tantissimi cittadini. È indispensabile intervenire prima che il disagio diventi strutturale».
SINDACATI.....e' meglio che stanno zitti che sono quelli che chiacchierano e sono capaci solo di fare scioperi per il nulla.