Campionessa

Anna Lia Moretti, una bergamasca finita sul tetto d'Europa grazie a una... gomitata

Ha vinto in Francia il titolo continentale di Muay Thai mettendo ko dopo pochi secondi la rivale. Ora spera di tornare sul ring nella sua Bergamo

Anna Lia Moretti, una bergamasca finita sul tetto d'Europa grazie a una... gomitata
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di Clara Scarpellini

Classe 1990 e residente a Scanzorosciate, Anna Lia Moretti è oggi una delle figure più interessanti e rilevanti della Muay Thai (arte marziale e sport da combattimento originario della Thailandia) professionistica italiana.

Vicepresidente della Bergamo Muay Thai, dove si allena e lavora al fianco del coach e presidente Diego Breviario, ha da poco conquistato una delle vittorie più significative della sua carriera: il titolo europeo Wmc (World muaythai council) nei 54 kg, vinto il 24 maggio in Francia per ko grazie a una gomitata fulminante rifilata all’avversaria, la transalpina Ines Pilutti.

Con due titoli nazionali già in bacheca - uno di Muay Thai e uno di Kickboxing -, Moretti rappresenta una delle poche atlete italiane che stanno riuscendo a farsi strada anche a livello internazionale. Ma dietro ai titoli c’è una storia di determinazione, sacrifici, pause e ritorni. In questa intervista ci racconta tutto, dalla paura prima del match al significato che questo sport ha assunto nella sua vita.

Quando è iniziato tutto?

«Mi sono avvicinata alle arti marziali circa quindici anni fa con la kickboxing, ma a un certo punto mi sono fermata: non avevo perso la passione, ma l’ambiente mi faceva sentire limitata, come se non potessi andare oltre un certo livello. Tutto è cambiato nel 2018, quando ho incontrato la Muay Thai e il mio attuale coach, Diego. Lui ha creduto tantissimo in me, e ha trasformato la mia preparazione, rendendola più seria, più professionale. Da allora non mi sono più fermata, se non per una pausa bellissima: oggi sono mamma di una bimba di quattro anni».

Anna Lia Moretti durante un incontro

Quando hai deciso di diventare una professionista?

«Lo desideravo fin da subito. Volevo misurarmi a un livello più alto, anche perché il rischio, paradossalmente, mi stimola. L’adrenalina del match senza protezioni, per me, è emozionante. Con Diego, appena c’è stata la possibilità, ho fatto il primo incontro professionistico».

Quali sono stati i momenti chiave della tua carriera?

«I due titoli italiani sono stati fondamentali: quello di Muay Thai, a dicembre 2023, e quello di Kickboxing, a febbraio 2024. Ma anche le sconfitte hanno avuto un peso (...)

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