La denuncia di una mamma: «Mia figlia abusata. E la giustizia non l’ha tutelata»
Una donna ci ha scritto per raccontare la terribile vicenda che ha colpito la sua bambina, vittima di violenze da parte dell’ex marito per almeno cinque anni

Una storia di violenza, di abusi e di innocenza violata. Una storia di silenzi, di dolore nascosto e di coraggio. A raccontarla, in una lettera inviata alla nostra Redazione, una donna bergamasca che ormai da anni lotta per difendere sua figlia e quel che resta della famiglia e che (purtroppo) si sta scontrando con una giustizia che spesso, tra cavilli e arzigogoli legali, si “dimentica” di tutelare chi è vittima.
Di seguito riportiamo l’intero testo della missiva ricevuta, condividendo la speranza della sua autrice, ovvero che questa storia «possa essere di aiuto per altre famiglie che stanno affrontando situazioni simili».
«Gentile direttore,
Sono una madre divorziata che nel dicembre 2022 ha scoperto che la figlia ha subito abusi per anni dal padre naturale nei giorni in cui doveva stare da lui in base agli accordi di divorzio.
Aveva meno di 7 anni quando gli abusi sono iniziati e solo all’età di 12 anni e mezzo la bambina ha trovato il coraggio di raccontarmi tutto.
La mia storia è quella di una famiglia che ha dovuto affrontare un sistema giudiziario che sembra più interessato a proteggere i diritti dell’autore del reato che quelli della vittima. Nonostante la condanna a dieci anni di reclusione in primo grado emessa dal Tribunale di Bergamo nel mese di luglio 2024, il mio ex marito, che ha anche confessato gli abusi commessi, è libero e può continuare a vivere la sua vita come se nulla fosse successo.
Nel frattempo, mia figlia e mio figlio (che è stato male anche lui dopo aver appreso degli abusi subiti dalla sorella) stanno lottando per superare le conseguenze di quello che è successo. Sono stata costretta a prendere il congedo dal lavoro con la legge 104/92 per stare accanto a mia figlia, che è in terapia psicologica e farmacologica, prescrittale da neuropsichiatri a causa di più tentativi suicidari e di gravi forme di autolesionismo provocati dal grave trauma che deve affrontare.
Abbiamo dovuto cambiare città per proteggerla e darle una possibilità di ricostruire la sua vita, dato che nella nostra città, dove il padre può muoversi liberamente, ormai era divenuto impossibile restare.
Oltre a tutto ciò, il mio ex marito non paga le spese straordinarie e ha ridotto drasticamente il mantenimento dei figli, mettendomi in una difficile situazione economica che, per essere almeno in parte attenuata, richiede lente e costose attività giudiziarie.
È come se la giustizia avesse deciso che la vittima è colpevole di aver subito gli abusi.
Vorrei che la mia storia potesse servire a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere i bambini e di tutelare le vittime e le loro famiglie. È importante che si sappia che gli abusi possono succedere in qualsiasi famiglia e che le vittime meritano giustizia e sostegno non meno di quanti riescono ad averne i colpevoli.
Spero che la mia storia possa essere di aiuto per altre famiglie che stanno affrontando situazioni simili».
Lettera firmata
Per quello che ha fatto quest'uomo e oltretutto padre, la giustizia dovrebbe metterlo in condizioni di non nuocere più a nessun bambino. Altro che proteggere la sua privacy. Tutti dovrebbero sapere che uomo è
Ma prima di farci due figli...pensarci bene no? Nessun segnale che non fosse una persona cosi' a posto no?
Lente e costose attività giudiziarie...ma è proprio impossibile, almeno in questi casi, accelerare le procedure per assicurare alle patrie galere questo pseudogenitore mostro libero di scorazzare dappertutto??? Magistrati, SVEGLIA!!!!
Mamma mia che tristezza questi fatti. Proprio lui che doveva proteggere la figlia l'ha distrutta ancora prima di diventare grande. Mi domando com'è possibile?? ... e poi ci sono padri che per amore dei figli subiscono di tutto e di più. Non c'è proprio giustizia al mondo.
Ma come si fa a mettere in dubbio che sia vera? Certo che è vera.