Città Alta, nuove regole per il "decoro": stop a fast food e bancarelle. E anche le vetrine...
Le leggi in materia di estetica e contrasto al degrado dell'immagine del centro storico volute dal Comune saranno molto più rigide e severe

Da adesso, ciò che si può o non si può fare in Città Alta sarà dettato da norme più stringenti: oggi (venerdì 20 giugno) la Giunta di Bergamo ha infatti approvato e presentato il nuovo regolamento per il borgo antico o, come è chiamato ufficialmente, il "Regolamento per la valorizzazione del commercio in Città Alta, la tutela del centro storico, dei borghi e il decoro degli esercizi commerciali".
Una denominazione elaborata, che in concreto prevede che le leggi comunali in materia di decoro, estetica e contrasto al degrado dell'immagine del centro storico siano molto più rigide e severe. Il testo è stato illustrato dalla sindaca Elena Carnevali e dal vicesindaco e assessore al Commercio, Sergio Gandi.
Le nuove attività vietate
Nel dettaglio, l'articolo 3 del regolamento vieta il nuovo insediamento in Città Alta di bazar, negozi di articoli regalo (souvenir), chincaglieria, sexy shop e negozi con articoli per adulti, ma anche rivendite mediante apparecchi automatici di prodotti non alimentari e alimentari, comprese le bevande. No, inoltre, a nuovi fast food, friggitorie e rosticcerie, self service, tavole calde, paninoteche e take away.
Vietate pure aperture di altre pizzerie da asporto, gelaterie e pasticcerie, ma anche attività di produzione di pasti e piatti preparati, nonché di attività di ristorazione senza somministrazione (laboratori e centri di cottura), oltre a lavanderie self-service. Niente da fare anche per attività artigianali alimentari come pizzerie da asporto, kebab e gelaterie.
Limitazioni al commercio
Nel successivo articolo 4, poi, vengono confermate le disposizioni già vigenti, che limitano la possibilità di esercitare il commercio su aree pubbliche, compreso quello in forma itinerante (mercati), in vie e tratti urbani di Città Alta e di città bassa puntualmente individuati. Le eccezioni sono le manifestazioni organizzate o promosse dall’Amministrazione comunale, eventuali autorizzazioni concesse in occasione di festività e ricorrenze tradizionali e le attività di vendita funzionali a iniziative di promozione culturale, artistica o sociale per le quali sia stato concesso il patrocinio del Comune.

Il deposito bagagli
Nell'articolo 5, ci sono le disposizioni in merito al deposito bagagli e vengono individuate le zone della Città dove è vietato l’insediamento di nuove strutture, automatizzate e non, di deposito bagagli gestite in qualsiasi forma, comprese quelle gestite dalle imprese esercenti attività di facchinaggio, sia su suolo pubblico che in locali privati che si affacciano sulla pubblica via.
Il divieto di insediamento di nuove strutture di deposito bagagli non si applica a quelle ad uso interno ed esclusivo delle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, sempre che questi impianti si trovino in locali non prospicenti o visibili dalla strada ad uso pubblico. Nelle zone della città individuate, vengono inoltre introdotti obblighi a carico dei proprietari dei locali e degli esercenti di depositi bagagli già esistenti, cui ottemperare entro sei mesi dall’approvazione del regolamento.
In particolare provvedere, a proprie spese, a rendere le armadiature e gli impianti di deposito bagagli non visibili dalla strada ad uso pubblico. Bisogna in aggiunta monitorare i depositi con personale dedicato, almeno una volta al giorno nell’ambito dell’orario di apertura al pubblico degli stessi, nonché predisporre adeguato sistema di videosorveglianza dei locali interni, al fine di evitare fenomeni di sovraffollamento o di utilizzo improprio di questi locali che ospitano i depositi. Si dovrà infine esporre sulla strada ad uso pubblico il nominativo e il contatto telefonico diretto della persona fisica responsabile del monitoraggio dell’impianto, oltre che della prevenzione di fenomeni di disordine e degrado dei locali adibiti a questo scopo.
Dehors, tenuta di edifici e vetrine
Gli articoli 6 e 7, invece, sono relative a dehors, tenuta degli edifici e delle vetrine, così come dei locali sfitti. Nello specifico, i dehors possono essere collocati unicamente nelle piazze del borgo storico e non anche lungo le vie che lo attraversano. Inoltre le facciate, gli accessi, le vetrine, i serramenti e le insegne degli edifici devono essere in armonia con lo stile architettonico ed i colori della costruzione cui appartengono, nonché di quelle vicine.
Gli interni degli esercizi commerciali devono essere illuminati in modo tale da non variare le condizioni dello spazio pubblico, si devono oscurare le vetrine dei locali commerciali sfitti, ma è obbligatorio pure garantire pulizia e decoro di questi ambienti, così come delle aree private pertinenti. Vietato affiggere, sia esternamente che internamente, sulle loro vetrine manifesti, volantini e avvisi di sorta, fatta eccezione per le comunicazioni di trasferimento dell’attività e le offerte di locazione o vendita del locale.
Per i locali attivi è vietato anche l’oscuramento delle vetrine mediante pannelli o pellicole coprenti, fatta eccezione per la parte inferiore, quando l’eventuale pannello sia parte integrante della struttura della vetrina. Gli esercenti sono responsabili, in primo luogo, della regolare tenuta delle vetrine e, nel caso di locali commerciali sfitti o di cessazione dell’attività, lo sono i proprietari dei locali.
Se i trasgressori non fanno nulla per rimediare, il Comune può esercitare un intervento di ripristino dello stato dei luoghi, con costi a carico degli inadempienti.
Ricordo male che la sinistra, oggi al governo di Bergamo, protestò e votò contro in consiglio comunale alla disposizione della allora giunta Tentorio, su input della Lega, alla disposizione che 15 anni fa vietava i Kebab, i McDonald e similari in tutta città Alta? Adesso con i buoi scappati, si sono ricreduti, 15 anni dopo, piazzando poi divieti a tutti. Mah, protestano sulle iniziative altrui, poi sono ottime se le fanno loro. Sempre gli stessi...
Carnevali e Gandi non sanno piu' cosa fare per giustificare la loro elezione e rielezione? Ma guardatevi in giro, un disastro dietro l'altro. Bergamo sempre meno signorile.
Tante chiacchiere e pochi fatti da una giunta di BG versione FIABESCA.
E per i cani? Si lascia la corsarola e vie adiacenti come orinatoio?
Peppone/s dice , i compagni eseguono, i bergamaschi " zitti e mosca" altrimenti gli uffici fanno un progetto dì riqualificazione e la città si "fa bella". C'era una città che veniva indicata come un modello in tutti i campi: ora non più! PS.salvo che per il comitato dì redazione della stampa cittadina