grande orgoglio

Una stella bergamasca per l'arte contemporanea (e nuovo direttore al Politecnico delle Arti)

La 25enne Chiara Brambilla è la prima italiana tra le vincitrici della Biennale di Mulhouse (Francia). Cambio ai vertici per l'istituzione: ecco Favini

Una stella bergamasca per l'arte contemporanea (e nuovo direttore al Politecnico delle Arti)
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In apertura: Chiara Brambilla

Dal Politecnico delle Arti di Bergamo arrivano due importanti notizie e una grande novità. Innanzitutto, è doveroso partire da Chiara Brambilla, 25enne di Entratico prima studentessa di tutta Italia (e anche dell'Accademia di Belle Arti) a risultare tra le vincitrici della "Biennale de la jeune création contemporaine issue des école supérieures d’art européenne" di Mulhouse (Francia), dedicata e aperta alle accademie d'arte francesi ed europee.

Sulla buona strada per emergere è anche Erika Ungari, studentessa di Monza classe 1999. La giovane, che frequenta il corso biennale di Arti e Culture Multimediali, ha vinto il Clorofilla Art Prize - Premio Cavaliere Giallo, consegnato per il quarto anno dall'Associazione Cavaliere Giallo all'interno della settimana di Clorofilla, la mostra collettiva degli studenti e delle studentesse dell'Accademia di Belle Arti. A consegnarle il riconoscimento è stato Ettore Favini, cioè il futuro direttore dell'Accademia di Belle Arti. E infatti proprio questa è la terza novità.

L'opera di Brambilla

Procedendo con ordine, e tornando quindi al successo di Brambilla che porta Bergamo sul tetto d'Europa, la giovane racconta: «Ho presentato tre opere legate al tema di ricerca che sto affrontando negli ultimi due anni, vale a dire la caccia e come il cacciatore si presenta con il suo "trofeo", l'animale. Ho un archivio fotografico di circa quattrocento immagini che mi permettono di analizzare pose e posizioni che i cacciatori ripetono in modo quasi identico in tutto il mondo. In Francia ho portato in particolare un’installazione composta da trenta gum print, una scultura in cartapesta e un disegno a puntini, che è un po' il mio marchio. L'esperienza è stata bellissima: eravamo una quarantina di giovani tra i 25 e i 35 anni con opere bellissime che mi hanno permesso di vedere la qualità di altri lavori e l'approccio di altre scuole fuori dall'Italia. Nel 2027 realizzerò una mostra di trecento mq nello spazio La Filature che, probabilmente, condividerò con altri artisti. Sono emozionata e contentissima di questo riconoscimento».

La mostra del 2027

La giura del Young Artist Award, quest'anno composta da Nanda Janssen (curatrice indipendente e critica d'arte), Lea Altner (direttrice della Paul Ege Art Collection - PEAC), Maëla Bescond (direttrice di Passage, Centro d'Arte Contemporanea di Troyes), Léo Guy-Denarcy (direttore del sito Talm di Tours e critico d'arte) e da Jean-Charles Hue (regista e vincitore del Premio Mulhouse 002), le ha consegnato il "Premio La Filature, Scène nationale-Mulhouse", che le consente anche di presentare una mostra presso La Filature in occasione dell'edizione 2027 di Mulhouse.

Il nuovo direttore

La notizia del premio ha scatenato l'entusiasmo e l'orgoglio della direttrice del Politecnico delle Arti, Daniela Giordano, e della delegata alla direzione dell’Accademia di Belle Arti, Maria Grazia Recanati, che, da qualche settimana, sta affiancando nel passaggio di consegne Ettore Favini, docente di Pittura designato all'unanimità dal corpo docente dell’Accademia come futuro direttore della storica istituzione. La delega sarà effettiva dal 1° novembre 2025.

Ettore Favini

Favini, originario di Cremona e classe 1974, si è diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Milano. Attualmente insegna Pittura all'Accademia di Bergamo, ma è stato docente anche alla Naba di Milano e Roma. Ha partecipato a numerosi workshop e seminari e ha vinto premi per residenze nazionali e internazionali, tra cui la Pollock Krasner Foundation di New York e il Premio New York del Ministero degli Esteri. La sua poetica è caratterizzata da una tensione narrativa che esplora storie di diverse culture, con un focus sulla relazione tra persone e ambiente, e sulla questione identitaria attraverso l'arte partecipata. Le sue opere, in genere site-specific, sono state esposte in istituzioni prestigiose come la Villa Medici a Roma, il Domaine de Chamarande a Parigi, e il Museo del Novecento a Milano.

Il Clorofilla Art Prize

La consegna del Clorofilla Art Prize, al centro con l'attestato in mano Erika Ungari

La consegna del Clorofilla Art Prize - Premio Cavaliere Giallo a Erika Ungari, è stata quindi la prima occasione pubblica di Favini in quanto direttore in pectore. L'opera vincitrice tra quelle esposte in mostra, poi acquisita corrispondendo all'autrice un contributo di ottocento euro, è stata scelta da una commissione tecnica, con la collaborazione dei soci de Il Cavaliere Giallo.

«Un'opera video - spiega la motivazione del riconoscimento - che esplora la relazione tra la natura incidentale del male fisico e la tecnologia multimediale che interviene a trasformarla in un'altra dimensione. Questa trasformazione è avvenuta secondo una ricerca di senso che dal dolore della malattia è passata alla costruzione di uno spazio cosmico fuoritempo e fuori dalla realtà. E da considerare inoltre l’immersione dell’artista all’interno della propria esperienza emotiva verso una persona della propria famiglia».

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