Sovrapposizione di attività al Cte di Monterosso, risposta all'interrogazione... dell'anno scorso
L'attuale giunta s'è presa la briga di rispondere a una domanda posta dalla Lega alla precedente giunta di Giorgio Gori

La risposta è arrivata dopo oltre dodici mesi: il 31 maggio 2024, il consigliere leghista Alberto Ribolla aveva presentato un'interrogazione alla precedente amministrazione, quindi alla Giunta Gori, chiedendo conto di alcune presunte irregolarità nell'utilizzo del centro per tutte le età di Monterosso.
Niente di troppo grave o eclatante in realtà, semplicemente si rendeva noto che, a causa di alcune feste e celebrazioni, alcune delle quali a carattere religioso, altre attività della struttura ne avevano sofferto.
Problemi di sovrapposizione tra attività
Da quel che si capisce dall'esposizione di Ribolla, ad avere qualcosa da ridire erano stati gli anziani e l'esponente del Carroccio aveva raccontato di come, sia in orario normale che straordinario, il gioco delle carte, della tombola, delle bocce e il pranzo del mercoledì, tradizionalmente aperto a tutti, erano stati pregiudicati da queste iniziative.
«Invece, gli incontri di cui faccio riferimento si sono svolti con l’utilizzo della cucina e sono stati frequentati solo dal gruppo che ha organizzato. Sono stati occupati degli spazi comuni in orari non idonei (ad esempio la pista di bocce con tappeti) e ciò è stato vissuto con una certa giusta insofferenza dai frequentatori abituali».
Secondo Ribolla, «attività di tale tipo e modalità non favoriscono un dialogo, ma mettono i presupposti per una cattiva coesistenza nell’occupazione competitiva degli spazi (gli anziani ne hanno pochi oltre i Cte). Come esempio pratico, il 30 maggio, in occasione del pranzo organizzato dal gruppo privato, è stata sospesa la musica del ballo».
Il consigliere chiedeva quindi se fossero ancora validi i punti della convenzione per l'utilizzo del Centro, domandandosi se non ci volesse più attenzione nel dare disponibilità a questi eventi. Soprattutto, nel momento in cui rischiano di mettere in discussione le attività dei pensionati, che in città molto spesso non hanno molti spazi dove ritrovarsi. Il tutto, sottolineando come, a parere suo, proprio a causa di questo andazzo «attività similari hanno finito per eradicare le precedenti in essere, dedicate appunto agli anziani (vedi pomeriggi danzanti), il che ci pare assolutamente controproducente e ingiusto».
La risposta del Comune
Da parte sua l'attuale assessore alle Politiche sociali, Salute, Longevità e Sport, Marcella Messina, dopo una lunga ricapitolazione delle linee principali dell'attuale Convenzione, ha chiarito che « il Comune, tramite i Servizi sociali, monitora l'applicazione della Convenzione e interviene qualora si riscontrino criticità suscettibili di compromettere le finalità di coesione sociale e inclusione».
Il tutto, concludendo che «si è convinti che la nuova Convenzione fornisca un quadro normativo chiaro e solido per la gestione dei Cte, promuovendo un ambiente inclusivo e dinamico, capace di rispondere alle esigenze di tutte le fasce d'età, senza penalizzare le attività tradizionali dedicate agli anziani. Si proseguirà nel monitoraggio affinché i principi di coesione sociale e armonica convivenza siano costantemente garantiti».
Calma ragazzi, su. Assessori e sindaco lavorano per bus elettrici, trenini polacchi e chiusura delle strade con cantieri inutili, ZTL e zone 30, mica hanno il tempo per rispondere alle interrogazioni che riguardano gli anziani bergamaschi. Le norme dicono che devono rispondere in mlto meno tempo di una anno, ma loro sono loro...