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Il dottore viene a casa: al Papa Giovanni nasce la squadra mobile per i pazienti fragili

Medici e infermieri raggiungeranno direttamente il domicilio di chi non può spostarsi. Nuovo servizio e nuove regole per l'assistenza

Il dottore viene a casa: al Papa Giovanni nasce la squadra mobile per i pazienti fragili
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Niente più pazienti che faticano ad arrivare in ospedale, ma medici che vanno direttamente a casa loro. È la rivoluzione che parte oggi al Papa Giovanni XXIII con l'Unità di Continuità Assistenziale, una squadra mobile che porta le cure specialistiche tra le mura domestiche.

L'idea nasce da una constatazione semplice: ci sono pazienti per cui anche un semplice controllo medico diventa un'odissea. Anziani con problemi di mobilità, persone appena dimesse dall'ospedale che non riescono ancora a muoversi, malati cronici che peggiorano improvvisamente. Per loro, finora, l'unica alternativa era tornare al pronto soccorso o rinunciare alle cure.

Professionisti attrezzati

La squadra dell'Uca si presenterà a domicilio con quello che sembra una versione moderna della classica borsa del medico. Ecografi portatili, elettrocardiografi, tutto l'occorrente per fare diagnosi sul posto. «Point-of-Care» lo chiamano in gergo: il punto di cura non è più l'ospedale, ma casa del paziente.

Un approccio che ribalta la logica tradizionale. Invece di far convergere tutti in ospedale, sono i sanitari a muoversi. Il risultato? Diagnosi più rapide, meno stress per i pazienti, minor intasamento dei pronto soccorso.

Chi può chiamarli (e chi no)

Ma attenzione: non è il nuovo numero per le emergenze domestiche. Il servizio si attiva solo su richiesta di altri medici - il medico di famiglia, lo specialista dell'ospedale, l'infermiere di comunità - che valutano la necessità. La richiesta passa poi dalla Centrale Operativa Territoriale che decide se inviare la squadra. E soprattutto: non è per le urgenze. Per quelle c'è sempre il 118. L'Uca interviene in situazioni complesse ma non acute, quando serve un controllo specialistico ma il paziente non può raggiungere l'ambulatorio.

Può essere attivato per pazienti anziani dimesso dopo un ricovero che necessitano controlli ma non sono in grado di guidare e non hanno nessuno che possa portarli in ospedale, oppure pazienti che necessitano di assistenza perché affetti da malattie croniche e mostrano segni di peggioramenti. Situazioni che fino a ieri finivano spesso al pronto soccorso, intasando un servizio già sotto pressione. Ora c'è un'alternativa.

Il nuovo servizio del Papa Giovanni rappresenta un cambio di passo nell'assistenza territoriale. Un esperimento che, se funzionasse, potrebbe trasformare il modo di curare i pazienti più fragili della provincia.

Commenti
Luca

Bravissimi . GRAZIE !

Matteo

Ottima idea! Bravi!

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