Critiche al Comune di Bergamo per le risposte in ritardo (o mai arrivate) alle interrogazioni
Ida Tentorio (FdI), dell'opposizione, lamenta come queste dinamiche siano frequenti. Talvolta repliche dopo sette mesi oppure oltre un anno

A Palazzo Frizzoni, da un po' di tempo a questa parte, si segnala un problema che è tutt'altro che trascurabile: l'Amministrazione di Bergamo risponde con notevoli ritardi alle interrogazioni scritte dei consiglieri d'opposizione. Oppure, in certi casi, alcune di queste sono ancora in attesa dei chiarimenti da parte della Giunta.
Sarà che in Comune c'è tanto lavoro da fare, sarà che anche le interrogazioni della minoranza non sono certo poche. Fatto sta che, secondo il Regolamento del Consiglio comunale, la risposta dovrebbe arrivare entro trenta giorni dalla presentazione del documento, dicono le opposizioni. In certi casi, tuttavia, si è andati decisamente oltre.
I casi eclatanti
Per fare qualche esempio, all'interrogazione con richiesta di chiarimenti sullo sviluppo dell'aeroporto (argomento di certo non secondario) di Filippo Bianchi (FdI) del dicembre 2024, la sindaca Elena Carnevali aveva risposto sette mesi dopo, quindi all'inizio di luglio di quest'anno.
La prima cittadina, occorre precisarlo, si era scusata per le tempistiche con cui era arrivata la replica scritta. Nel frattempo, comunque, c'era già stata la riunione nella Commissione apposita, in cui si era esposta la situazione aggiornata sull'ampliamento del Caravaggio. Di conseguenza, si potrebbe concludere che la risposta scritta era ormai diventata ininfluente e del tutto inutile, rispetto allo scopo originario che doveva avere, ovvero quello di fornire chiarimenti che poi sarebbero arrivati anche alla cittadinanza.
Altro caso, sebbene di minore entità, che per certi versi però è abbastanza eclatante: a fine giugno 2025, l'assessore alle Politiche sociali, Salute, Longevità e Sport, Marcella Messina, aveva risposto al consigliere Alberto Ribolla (Lega) rispetto a un'interrogazione sul centro per tutte le età di Monterosso. Interrogazione che era stata presentata il 31 maggio 2024. Oltre dodici mesi prima, quando la Giunta era ancora quella di Giorgio Gori.
«Comportamento reiterato»
Adesso, però, la contestazione ufficiale di queste dinamiche è arrivata con un'interrogazione di ieri (giovedì 17 luglio) depositata da Ida Tentorio (FdI). La consigliera ha lamentato come numerose sue interrogazioni non abbiano ricevuto risposta nei tempi regolamentari. Ciò nonostante ripetuti solleciti inviati agli uffici e all’Amministrazione.
Nel dettaglio, Tentorio cita tra i documenti rimasti senza risposta i due su Piazzale Alpini, uno di febbraio e l'altro di marzo di quest'anno, nello stesso mese quello sulla sicurezza e la formazione del personale per la guida e gestione dei bus elettrici, cinque interrogazioni di maggio su zone trenta, locker in alcune zone cittadine e sulla Gamec, mentre rimane il silenzio anche per quella di giugno sul poco riuscito lancio del parcheggio di interscambio in Fiera.
«L’interrogazione rappresenta uno strumento essenziale di controllo e di garanzia del ruolo del Consiglio, nonché un presidio di trasparenza nei confronti della cittadinanza» ha sottolineato Tentorio.
«Questa situazione non costituisce un episodio isolato, ma un comportamento reiterato, che compromette l’effettivo esercizio della funzione ispettiva e riduce il Consiglio e soprattutto i consiglieri di minoranza a un ruolo marginale. Tale prassi lede gravemente il principio di trasparenza amministrativa, impedendo ai consiglieri di svolgere appieno il proprio mandato e privando i cittadini del diritto ad essere informati su atti, decisioni e attività dell’Amministrazione».
Oltre quindi a chiedere di provvedere il prima possibile a rispondere ai quesiti, rendendo anche conto del perché la Giunta ci abbia messo così tanto, la consigliera vorrebbe anche sapere «se l’Amministrazione ritenga compatibile con i principi di legalità e buona amministrazione la sistematica elusione degli strumenti di controllo e di trasparenza propri del Consiglio comunale».