Accordo importante

“Scambio” per Porta Sud: Manzù e Secco Suardo alla Provincia, al Comune le aree a sud della stazione

Una permuta (dal valore di 6 milioni di euro) che consente di dare il via al grande progetto di riqualificazione urbana atteso da decenni

“Scambio” per Porta Sud: Manzù e Secco Suardo alla Provincia, al Comune le aree a sud della stazione

di Clara Scarpellini

Un importante scambio di proprietà tra Comune e Provincia di Bergamo è pronto a cambiare il volto della città. Tecnicamente, si parla di una permuta: il Comune cede alla Provincia due storici istituti scolastici, il liceo Manzù e il Secco Suardo, mentre riceve in cambio 36 mila metri quadrati di aree nella zona a sud della stazione ferroviaria, oggi in parte utilizzati dal servizio di trasporto pubblico. Il valore degli immobili scambiati è simile: circa 6 milioni di euro ciascuno. È il tassello mancante per sbloccare il grande progetto di rigenerazione urbana dell’area Porta Sud.

Ma il valore di questa operazione, annunciata oggi (lunedì 21 luglio) in conferenza stampa, va ben oltre i numeri. «Parliamo di due scuole fondamentali per la nostra comunità – ha sottolineato Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbana e patrimonio -. Erano già inserite nel Piano di governo del territorio del 2010 come strutture con criticità evidenti, soprattutto per mancanza di spazi adeguati. Si era già ipotizzato un grande campus scolastico in viale Europa. Ora questo scambio consente alla Provincia di pianificare meglio il futuro scolastico».

L’accordo prevede infatti che, pur diventando proprietà provinciale, gli edifici rimangano vincolati all’uso scolastico per almeno vent’anni, a garanzia della continuità del servizio nel tessuto urbano esistente.

Porta Sud: via ai cantieri

L’obiettivo principale di questo scambio è avviare finalmente il progetto di Porta Sud, l’area vicino alla stazione destinata a diventare un nuovo centro urbano. Grazie a questo accordo, il Comune potrà avviare la costruzione del nuovo polo intermodale, un punto di incontro tra treni, autobus, tram e biciclette. Si tratta di un progetto fermo da anni, bloccato da complesse questioni legali e burocratiche. Ora, invece, si può finalmente partire. «Dopo decenni di immobilismo, non per colpa della politica ma per ostacoli legali, qualcosa si muove davvero – ha spiegato ancora Valesini -. Questo scambio ci permette di mettere finalmente in sicurezza e riqualificare tutta l’area della stazione».

In cambio delle aree, il Comune riceve anche i cosiddetti diritti edificatori, cioè la possibilità di costruire secondo quanto previsto dal piano urbanistico. Si parla di circa 30 mila metri quadrati di potenziale edificabile, che potranno aiutare a coprire i costi di bonifica e trasformazione dell’area. A tutto questo si aggiunge il contributo della Regione Lombardia, che ha già stanziato 20 milioni di euro per sostenere il progetto. «È un passaggio fondamentale per offrire a Bergamo una nuova stazione moderna, comoda e utile a tutto il territorio provinciale», ha detto la sindaca Elena Carnevali.

La Bergamo del futuro

Oltre ai lavori e ai numeri, questo progetto apre una riflessione più ampia su come gestire le scuole e gli spazi pubblici nei prossimi anni. Il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, ha spiegato che si è voluto guardare anche al futuro: «Prima di tutto, dobbiamo tener conto del calo demografico: nei prossimi dieci anni il numero di studenti, dalle scuole elementari fino alle superiori, diminuirà in modo significativo. I dati lo dimostrano chiaramente e la tendenza è ormai certa. Per questo serve una progettazione che guardi lontano, non solo alle esigenze di oggi, ma anche a quelle del futuro. Non si tratta soltanto di aumentare gli spazi scolastici, ma di renderli il più possibile adeguati, funzionali e in linea con i bisogni reali degli studenti».

L’operazione, quindi, non è solo uno scambio di immobili, ma un modo per ragionare meglio sulla gestione della città e dei suoi spazi. «Crediamo davvero che questo scambio porterà benefici proporzionali a tutti: Comune, Provincia e cittadini. Soprattutto, ci permette di affrontare finalmente nodi importanti come la sicurezza e la riqualificazione dell’area della stazione, temi discussi da anni senza soluzioni concrete. Ora si cambia passo, e si parte davvero», ha concluso Valesini.