di Stefano Nava
Domenica 20 luglio è tornata, per gli appassionati delle marce e delle corse non competitive, la “CamminAido”, giunta alla sua trentatreesima edizione. Culla della manifestazione l’oratorio di Monterosso in via Anna Maria Mozzoni 6 a Bergamo, parte integrante della parrocchia San Gregorio Barbarigo.
I numeri di questa edizione sono stati più che incoraggianti: ottocento le persone che hanno preso il via per i percorsi proposti (dalla 7,4 chilometri adatta anche ai diversamente abili fino alla 18,1 chilometri più impegnativa e per gambe allenate, 24,2 per le bici dell’associazione Aribi – Associazione per il rilancio della bicicletta) e circa cento i volontari dislocati su tutti i tracciati della città di Bergamo. Scopo di questa manifestazione, nel corso delle edizioni, è quella di unire l’utile al dilettevole. Infatti, se la parte “utile” è quella di informare e formare i cittadini sull’importanza della donazione di organi tessuti e cellule e di quanto questo gesto possa significare salvare altre vite che attendo con trepidazione quella chiamata, la parte “dilettevole” è quella di passare una mattinata in maniera alternativa, camminando con amici e parenti lungo le strade del capoluogo orobico scoprendo anche scorci della città che mai si sarebbe pensato di incontrare.
GUARDA LA GALLERY (7 foto)







Deus ex machina dell’evento è Everardo Cividini, presidente del gruppo Aido di Grassobbio e consigliere della sezione provinciale di Bergamo, che ha coordinato in maniera molto intelligente tutta la parte logistica, in collaborazione con enti di volontariato come l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Seriate, il Gruppo Radiocomunicazioni, l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, la Croce Rossa Italiana e il Csi con il loro “circuito marce”, oltre al patrocinio del Comune di Bergamo (presente l’assessore allo Politiche sociali, salute, longevità e sport Marcella Messina) e della Provincia.
Queste le parole di Cividini: «L’obiettivo primario della manifestazione è quello di parlare della donazione di organi, perché è un gesto che salva e può salvare molte vite. C’è, nell’attuale società, l’estrema necessità di diffondere la cultura della donazione». A queste parole si uniscono accorate anche quelle del Vicario della sezione provinciale, Franco Cometti: «In Italia la lista d’attesa per le persone che attendono un organo si attesta sugli ottomila pazienti, ma circa il 30 per cento di questi non arriva al traguardo, al sogno di un trapianto e di un ritorno alla vita. Per questo è fondamentale promuovere l’iscrizione ad Aido e l’espressione del consenso alla donazione al momento del rinnovo della propria carta d’identità diventa cruciale».
GUARDA LA GALLERY (7 foto)







Dell’importanza di quanto detto dai due principali attori di Aido è anche l’assessora Messina: «Trovo molto significativo che un’iniziativa come questa parta da un oratorio, il simbolo dell’essere comunità e della varietà di aggregazione perché la sensibilizzazione deve partire fin da giovani». Non a caso, l’oratorio di Monterosso è il simbolo della nascita di Aido Bergamo, perché fu proprio il parroco circa 54 anni fa a dare la possibilità, concedendo gli spazi, all’informatore medico Giorgio Brumat di plasmare la sua intuizione in una realtà che ora in Bergamasca compie cinquant’anni di vita. Cometti, a tal proposito, ringrazia anche il parroco di oggi, don Cristiano Re: «Anche oggi, come allora, siamo grati alla parrocchia e al parroco per l’ospitalità dimostrata».
Premi per i gruppi più numerosi, con il trionfo degli “Amici della Natura” del Csi seguiti dagli “Spanalacc” di Comun Nuovo e dai “Podisti Insonni” (terzi), quarta piazza per “Avis Curnasco” e quinta per il gruppo Aido di Caprino Bergamasco. Queste infine le parole della presidente di Aribi Bergamo, Claudia Ratti: «Anche Aribi ha voluto esserci con una pedalata cittadina che ha toccato luoghi iconici e panoramici: da Bergamo Alta a San Vigilio, dalla Ramera fino alla Green Way, poi lo stadio e ritorno. Ringrazio Everardo perché per il terzo anno ci coinvolge in questa meravigliosa iniziativa».