Cantieri poco verdi

Slitta il taglio di 48 pini storici di Carobbio. E i cittadini critici chiedono la revisione del progetto

Il Comune voleva abbatterli, sostituendoli con piante giovani, per effettuare il rifacimento e la riqualificazione di alcune strade

Slitta il taglio di 48 pini storici di Carobbio. E i cittadini critici chiedono la revisione del progetto
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A Carobbio degli Angeli, l'intenzione del Comune di abbattere 48 pini domestici per effettuare interventi di manutenzione e riqualificazione stradale ha scatenato un putiferio: contro la volontà dell'Amministrazione sono insorti un gruppo locale, Carobbio tutela verde, insieme a Europa verde.

Slittato il taglio degli alberi

Per portare avanti i lavori, si dovrebbero tagliare le piante nelle vie Campolungo, Crocefisso, Dante Alighieri e Donizetti. Per i cittadini che protestano, però, trattandosi di alberi "storici", che sono lì da anni e fanno pure ombra, tagliarli per sostituirli in seguito con delle essenze giovani non avrebbe senso. Questo perché, secondo quanto da loro affermato, quelli già messi a dimora in altre zone, per sostituire quelli abbattuti, sarebbero successivamente morti, oppure verserebbero in condizioni critiche.

Con i tagli e il cantiere si doveva partire a fine giugno, ma le proteste del gruppo, che aveva anche lanciato una petizione online (arrivata a oltre duemila firme) hanno provocato lo stop all'operazione. Un blocco a cui è seguito un incontro di Carobbio tutela verde con il sindaco, che sulle pagine de L'Eco di Bergamo aveva fatto sapere che avrebbe girato le richieste di un progetto alternativo ai tecnici incaricati, per capire poi quali sarebbero state le prossime mosse.

Richieste assemblea pubblica e revisione progetto

Nel frattempo, però, sia il comitato di cittadini che Europa verde hanno intrapreso delle nuove azioni formali: Carobbio tutela verde ha ufficialmente protocollato una richiesta di assemblea pubblica, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto comunale, rivolta al primo cittadino, alla Giunta e ai consiglieri comunali.

La richiesta è che l’assemblea venga convocata a settembre oppure ottobre prossimi, per favorire una partecipazione ampia. L'intento è quello di condividere in modo trasparente tutti i dettagli del progetto, chiarendo le motivazioni alla base dell’abbattimento. Inoltre è stata protocollata un'istanza di sospensione e revisione del progetto, indirizzata sia all’Amministrazione comunale che, per conoscenza, ai carabinieri forestali di Trescore Balneario, alla Procura della Repubblica di Bergamo e alla Soprintendenza di Bergamo e Brescia.

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Foto 1 di 2
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«L’intervento, in questo contesto climatico e sociale, appare in contrasto con i principi di tutela ambientale e sostenibilità - si legge nel documento -. L’abbattimento di 48 pini adulti, in salute e con funzione di presidio ambientale vicino a scuole e centro sportivo, non può essere considerato una soluzione compatibile con l'interesse pubblico». Quello che i cittadini contrari domandano è di sospendere l’iter del progetto attuale, avviare una revisione tecnica partecipata, attivare un tavolo di confronto con agronomi qualificati e rendere pubbliche tutte le valutazioni e le perizie svolte.

I commenti da Europa verde

«L'abbattimento di alberi è sempre un processo irreversibile, perché gli alberi tagliati non sono mai sostituibili con nuove pianticelle comprate in un vivaio: non si faccia greenwashing, quegli alberi sono di tutti, non del sindaco di turno» ha commentato Devis Dori, deputato di Alleanza versi sinistra che, oltre un mese fa, ha depositato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda al Ministero dell’Ambiente.

«Non si può procedere all’abbattimento di alberi adulti senza un reale confronto con la cittadinanza - ha aggiunto Giuseppe Canducci, co-portavoce di Europa verde Bergamo -. Questo progetto va fermato e rivisto. Chiediamo che l’Amministrazione convochi al più presto un’assemblea pubblica, come previsto dallo statuto comunale e richiesto dalla popolazione. È un atto dovuto ai cittadini che chiedono risposte».

A garantire il supporto del partito è anche l'altra co-portavoce, nonché assessore al Verde pubblico a Bergamo, Oriana Ruzzini: «Supportiamo la cittadinanza in questa battaglia giusta, il verde è un patrimonio collettivo da preservare anche per le future generazioni».

Sia Europa Verde che il gruppo Carobbio tutela verde hanno ribadito la piena disponibilità al dialogo, ma chiedono con forza che la sicurezza urbana venga garantita senza cancellare il verde storico, oltre a quello già adulto e presente sul territorio . «Le soluzioni alternative  - hanno concluso da Europa Verde - esistono e sono state documentate nella proposta allegata all’istanza. È responsabilità dell’Amministrazione prenderle in considerazione prima di danneggiare in modo irreversibile un patrimonio collettivo».