Nodo della Martinella, la protesta del sindaco di Gorle ha portato i suoi frutti
Dopo decenni di tante lamentele e poche proposte, la criticata decisione di Testa di chiudere le strade del suo paese nelle ore di punta ha smosso le acque

di Paolo Aresi
Ma allora davvero per ottenere qualcosa bisogna battere i piedi e anche le mani e pure cercare di fare un gran caos. Perché sembra proprio che il problemone della Martinella, quello che ha tenuto in scacco per decenni gli automobilisti della Val Seriana, stia andando verso una soluzione strutturale. E tutto è partito dalla decisione del sindaco di Gorle, Giovanni Testa, dello scorso febbraio, quando contro tutto e tutti decise di chiudere dalle 7 alle 9, orario dei pendolari, le vie di accesso al suo paese che fungevano da scorciatoie o alternative per chi non voleva imbottigliarsi là, al terribile semaforo. Testa ha chiuso tutto ed è scoppiato il caos e tutti hanno protestato contro di lui.
Ora la notizia è che la Regione ha stanziato 750 mila euro per sistemare la situazione della Martinella, cifra che si aggiunge ai 550 mila euro già destinati nel dicembre scorso a quel punto della viabilità cittadina. La somma arriva dall’assestamento di bilancio, in particolare grazie a un emendamento proposto dai consiglieri dem Jacopo Scandella e Davide Casati.
Con queste risorse verrà allargata all’incrocio la provinciale 35, si realizzeranno dei marciapiedi e si costruirà un sottopasso per ciclisti e pedoni. Il semaforo quindi resterà sempre verde per chi scende dalla valle e per chi sale.
Insomma, Testa docet. Perché in seguito alla sua traumatica decisione si è mosso tutto. Il Comune di Bergamo si è svegliato dal letargo e ha aperto la “sperimentazione”: non più semaforo a tempo definito, ma sempre verde per la direttrice principale, con la possibilità di chiamata pedonale. Una decisione magari non rivoluzionaria, ma che ha introdotto un criterio nuovo; finora si era intervenuti continuando ad allungare il tempo del “verde” per chi seguiva la direttrice principale e riducendo i tempi di passaggio per quelli di via Martinella e Redona. Si era arrivati fino ai 212 secondi (tre minuti e mezzo) di verde continuo alla mattina per la provinciale 35, ma poi il rosso, sebbene di breve durata (circa trenta secondi), causava, per i 24 mila veicoli che ogni giorno impegnano l’incrocio regolarmente, l’ingorgo.
La “sperimentazione” di maggio ha dato risultati positivi: pare che mediamente, tra le 7 e le 8 della mattina, il verde continuo abbia consentito ai pendolari di risparmiare circa quattro minuti e mezzo di viaggio. Un tempo non infinito, ma che passato in coda, magari ogni giorno, diventa un incubo. Nella direzione opposta, verso Nembro, il traffico è sostenuto soprattutto al pomeriggio, per il rientro. In questa direzione il verde continuo non ha comportato particolari vantaggi: si paga il prezzo dell’imbuto, cioè del passaggio dalle due corsie di via Correnti alla corsia unica dopo il semaforo.
Comunque l’assessore Marco Berlanda, con prudenza, aveva promesso che a settembre la soluzione “sperimentale” sarebbe stata confermata. (...)