Spazio verde

Ad Alzano Lombardo sono state raccolte ben 1.150 firme per salvare il prato di Nese

Si tratta di un’area edificabile nel nuovo Pgt. Le associazioni Alzano Viva e Alzano Futura chiedono il vincolo agricolo e il rispetto delle norme sul suolo

Ad Alzano Lombardo sono state raccolte ben 1.150 firme per salvare il prato di Nese
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di Clara Scarpellini

Ad Alzano Lombardo è in corso una mobilitazione civile che ruota attorno al destino del cosiddetto “prato di Nese”, un’area verde di valore ambientale e paesaggistico, situata al confine con Ranica e attualmente classificata come edificabile nel nuovo Piano di governo del territorio (Pgt).

Il prato, attraversato dal torrente Nesa e dalla roggia Serio Grande, è considerato un corridoio ecologico rilevante. Da settimane, le associazioni Alzano Viva e Alzano Futura, insieme a centinaia di cittadini, si battono per impedirne l’edificazione e chiedono che venga destinato a uso agricolo, in linea con le norme regionali sulla riduzione del consumo di suolo. Il dibattito è acceso, e non sono mancate alcune tensioni istituzionali.

1.150 firme per dire no

La partecipazione popolare è stata sorprendente: 952 cittadini hanno sottoscritto un’osservazione formale al Pgt, già depositata in Comune e inviata anche alla Provincia e alla Soprintendenza. «Al momento della consegna, le firme erano 952, ma la gente non ha smesso di partecipare:  oggi sono 1150 – dice Simonetta Fiaccadori, portavoce delle due associazioni -. Questo dimostra quanto il tema sia sentito dalla cittadinanza». Il prossimo appuntamento sarà il 4 agosto, quando il consiglio comunale discuterà le osservazioni raccolte.

Un prato di e per tutti

Il prato in questione ospita boschetti, vegetazione spontanea, piccoli habitat per la fauna, e rappresenta un naturale cuscinetto verde tra l’urbanizzato e il territorio fluviale. «La Soprintendenza aveva già evidenziato al Comune la delicatezza dell’area, invitando a valutare con attenzione le scelte urbanistiche».

La mobilitazione, inoltre, non sembrerebbe coinvolgere solo i residenti: «Molti firmatari sono cittadini che frequentano abitualmente la zona per passeggiare o rilassarsi. La richiesta è chiara: non si tratta di contrastare qualcuno, ma di tutelare uno spazio prezioso che contribuisce alla qualità della vita di tutti», aggiunge Fiaccadori (...)

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