Alla scoperta della "rockstar" delle Orobie, il Resegone: tante vette e tanti percorsi
Il suo nome prende origine dal celebre profilo e dall'italianizzazione del termine lombardo “resegun” (cioè "grande sega"). Una cima affascinante

di Angelo Corna
Non è estate senza un'escursione sul monte Resegone. Il suo nome prende origine dal celebre profilo e dall'italianizzazione del termine lombardo “resegun” (cioè "grande sega"), dato che, soprattutto se osservate dalla città di Lecco e dalla Brianza, le sue nove vette ricordano - appunto - la lama di una sega. E proprio per la sua forma aguzza questa montagna, da sempre, affascina e attira turisti, escursionisti e alpinisti esperti.
Tante sono le vie di di ascesa che permettono di vincere questa storica montagna: scopriamole.
Le tante vie del Resegone



Alto e scosceso dal versante lecchese, il Resegone si trasforma in una docile montagna se vista dal versante bergamasco. Da Brumano, in Valle Imagna, possiamo imboccare il segnavia Cai 571. Il percorso sale nel bosco con pendenza costante e sempre ben segnalato, fino a raggiungere, dopo circa un’ora di cammino, il rifugio Resegone.
Pieghiamo a destra e continuiamo, incrociando i sentieri che salgono dai borghi di Fuipiano e Morterone. Passo dopo passo, il panorama inizia ad aprirsi e, poco lontano, fa capolino la croce di vetta. Sono gli ultimi sforzi: ampi zig zag a fil di cielo ci porteranno all’antico rifugio Azzoni e alla panoramica cima. In vetta, a 1.875 metri di quota, ci attende una grande croce in ferro e uno skyline unico da qualunque lato lo si osservi, che si estende dalle vette bergamasche e lecchesi fino al lontano Monte Rosa. Per questo motivo il Resegone è una delle “terrazze” più famose del Nord Italia.
La capanna Azzoni è aperta in maniera continuativa da giugno a settembre, successivamente tutti i week-end nella stagione invernale (meteo permettendo). Si consiglia, per prenotazioni e informazioni sulle aperture, di contattare sempre il rifugista al numero: 333.3144987.
Altri percorsi e quelli per esperti
Altri percorsi, tutti percorribili con un minimo di allenamento, trovano invece partenza dal versante lecchese: dal parcheggio della funivia dei Piani d'Erna, in località Versasio, si snoda il sentiero 1, che presenta una lunghezza di 12 km con 1.340 metri di dislivello positivo. È anche possibile partire dalla funivia dei Piani d'Erna: in questo modo il percorso diventa di circa 8 km, con un dislivello positivo di 930 metri.




Le 14 vette del monte Resegone sono divise in due gruppi distinti (sette vette per la Cresta Nord; sette la Cresta Sud) e possono essere scoperte lungo un tracciato che si svolge a confine tra Bergamo e Lecco. Questo percorso a fil di cielo, conosciuto come Sentiero delle Creste, vede il suo via da Brumano ed è marchiato dal locale segnavia 13. La lunghezza del percorso, riservato agli escursionisti esperti, è di poco più di 16 km e si attesta intorno ai 1.300 metri di dislivello, toccando le sei ore di cammino.
Sempre riservato agli esperti troviamo il tracciato che permette il Periplo del Resegone. Sette ore di cammino, che vedono la loro partenza e il loro arrivo a Brumano, toccando in sequenza il rifugio Resegone, i Piani d’Erna, la capanna Ghislandi e il rifugio Alpinisti Monzesi.
Se invece ci spostiamo sul versante lecchese, troviamo numerosi canali che durante la stagione invernale diventano perfetti per essere affrontati con “picca e ramponi”. Infine, la montagna è percorsa da tre vie ferrate, da affrontare solo con attrezzatura adeguata: la ferrata Gamma 1, classica e moderatamente difficile che permette di raggiungere la vetta del Pizzo d’Erna; la Gamma 2, tra le più difficili delle Orobie e che vede il suo termine in prossimità del rifugio Azzoni; la celebre Ferrata del Centenario.
Una meraviglia
In ogni caso, il Resegone non lascia mai delusi. Il superbo panorama e la bellezza del rifugio, adagiato proprio sotto la vetta, rendono questa montagna una meraviglia della nostra corona alpina.