per la via

Se la tariffa fosse 2,50 euro, quanti veicoli passerebbero davvero sulla Bergamo-Treviglio?

Se lo chiedono i sindaci contrari all'autostrada che hanno sollecitato la Provincia a rivedere il suo studio, alla luce della tariffa più alta prevista da Cal

Se la tariffa fosse 2,50 euro, quanti veicoli passerebbero davvero sulla Bergamo-Treviglio?
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Che lo studio del traffico commissionato dalla Provincia di Bergamo circa l'impatto della Bergamo-Treviglio non fosse piaciuto ai sindaci contrari all'opera non è una novità. Ora, il fronte del "no" all'autostrada, che da tempo ormai si riunisce periodicamente, arriva con una richiesta specifica: rifare i calcoli sul costo di 2,50 euro e non di 1,80 euro per la tratta.

La richiesta

La domanda, posta in un documento protocollato l'8 agosto dalla Provincia di Bergamo, chiede nello specifico: «I Comuni sottoscrittori della presente istanza, nella propria qualità di enti esponenziali delle comunità di riferimento, ritengono essenziale che l'Amministrazione provinciale disponga un approfondimento delle valutazioni compiute finalizzato a quantificare i flussi di Trma in caso di applicazione di una tariffa pari ai prospettati 2,5 euro, così da poter disporre di ulteriori elementi di analisi del progetto di infrastruttura nell’ambito delle successive fasi di valutazione ambientale e di approvazione dell’opera, sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo economico finanziario, tenuto conto della prospettata prevedibile riduzione dei flussi veicolari».

Il documento, a prima firma el sindaco di Osio Sotto, Corrado Quarti, è stato sottoscritto anche dalla sindaca di Ciserano, Caterina Vitali; di Fara Gera d'Adda, Raffaele Assanelli; di Levate, Paola Agazzi; di Osio Sopra, Luca Colleoni; di Pontirolo Nuovo, Erika Bertocchi; di Stezzano, Simone Tangorra; di Verdellino, Silvano Zanoli.

Sul tavolo della Via

Inoltre, viene esplicitata anche la richiesta che, a fronte dell'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (la Via) del progetto dell'Ipb presso il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, lo Studio di impatto viabilistico della Provincia venga «depositato presso l'Autorità competente in sede di formulazione delle osservazioni di competenza quale ulteriore elemento conoscitivo e valutativo indispensabile ai fini dello svolgimento delle verifiche connesse alla procedura in parola».

In poche parole, chiedono che lo studio commissionato dalla Provincia venga messo sul tavolo della procedura di Valutazione di impatto ambientale e venga tenuto in considerazione nel corso della stessa. L'iter di questa valutazione è infatti appena stato avviato, ma non sarà breve: potrebbero volerci anche un anno e cinque mesi.

Il divario di costi

La richiesta di rifare i calcoli con un costo di 2,50 al posto di 1,80 viene dalla lettura dello studio stesso, dato che nelle conclusioni di questo si leggeva che la stima più ottimistica (17.323 veicoli) «è calcolata ipotizzando un pedaggio di 1,80 euro, perché un costo più elevato, ad esempio 2,50 euro per l’intera tratta, andrebbe a ridurre l’interesse per questa nuova viabilità che pertanto vedrebbe ridotti i flussi di traffico».

Cal (società che sta seguendo l'iter dell'opera) e Autostrade Bergamasche, d'altronde, hanno previsto un'ipotesi di pedaggio proprio intorno ai 2,50 euro.

I calcoli da rifare

Sostanzialmente quindi lo studio della Provincia ha dato dei risultati non troppo diversi da quelli forniti da Steer, lo studio fatto fare da Autostrade Bergamasche, ma solo con presupposti lontani da quella che con ogni probabilità sarà la realtà, ovvero la tariffazione a 2,50 euro. Per i Comuni del "no" risulta quindi importante togliere il presupposto del costo di 1,80 euro e valutare davvero quanti prenderebbero l'autostrada a un prezzo più alto.

E se il numero di meno di diciottomila veicoli per i Comuni contrari era già basso per giustificare l'autostrada, i nuovi calcoli potrebbero risultare ancora più schiaccianti.