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I bergamaschi hanno il gelato nel cuore: consumo salito del 10-20%, ma costa di più

Stagione d'oro per il prodotto artigianale nella nostra provincia. Si alzano i prezzi, ma non cala, anzi sale, la passione. E anche il caffè...

I bergamaschi hanno il gelato nel cuore: consumo salito del 10-20%, ma costa di più
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Sono tra i prodotti italiani per eccellenza: uno è un evergreen che va bene per ogni stagione, l'altro è un prodotto tipicamente estivo. In comune hanno però anche l'aumento del prezzo e, allo stesso tempo, un consumo costante, se non in crescita. Si parla rispettivamente del caffè, arrivato a costare 1,30 euro a tazzina anche a Bergamo e provincia (se non di più) e del gelato artigianale, che va tra i 2,50 e i tre, se non di più.

Sempre più gelato

In particolare, per quanto riguarda proprio questo secondo prodotto, venduto nelle più di cinquecento gelaterie della Bergamasca - tra quelle più e quelle meno apprezzate -, la percentuale di consumo è notevolmente cresciuta. Questo perché, oltre ai prezzi, è salito comunque anche l'interesse per un prodotto che è sempre più riconosciuto come di qualità. L'attenzione per la materia prima e per la valorizzazione di prodotti del territorio, o in generale di quelli italiani, ha infatti segnato uno stacco netto tra la produzione artigianale e quella industriale, generando maggiore interesse per la prima.

Senza contare poi l'attenzione sempre più alta alla salute, a mangiare cibi freschi e senza conservanti o ingredienti aggiunti, nonché alle allergie e alle intolleranze varie.

Costi più alti per tutti

Lo conferma a L'Eco di Bergamo Sara Bosatelli, che gestisce Mandorlacchio, gelateria di Bergamo ed è presidente dei gelatieri bergamaschi di Confcommercio Bergamo: «Stiamo vivendo una bella stagione rispetto allo scorso anno, quando il meteo non ci aveva certo favorito. Il consumo di gelato quest'estate è aumentato a doppia cifra, indicativamente tra il dieci e il venti per cento».

Sull'aumento del prezzo di vendita spiega che capirne il motivo è facile per tutti: «Sul fronte delle materie prime assistiamo a continui incrementi di prezzi, ma come tutti i generi alimentari: per rendersene conto, basta fare la spesa».

600 milioni di gelati

Il dato della crescita è in linea con quello italiano. Aurora Minetti, amministratore unico dell’azienda Minetti 1980 ha infatti spiegato che secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Sigep World, l'estate 2025 dovrebbe chiudersi con un aumento del +4 per cento delle vendite rispetto al 2024, quando il fatturato del settore aveva sfiorato i 3 miliardi di euro». L'Italia resta il primo Paese europeo per consumo, con oltre seicento milioni di porzioni vendute lo scorso anno, pari al 26,4% del mercato continentale.

«La Lombardia è meno cara...»

Aumenti che coinvolgono anche il caffè, tanto che Diego Rodeschini, presidente del gruppo bar di Confcommercio Bergamo, spiega: «Come associazione abbiamo consigliato per la tazzina un prezzo minimo indicativo di 1,30 euro, anche per far fronte ai continui aumenti delle materie prime. Storicamente il costo del caffè andava di pari passo con i quotidiani, mentre ora siamo decisamente sotto e la Lombardia è tra le regioni dove l'espresso costa meno».