Bivacco sulla Presolana usato per feste e accampamenti: «Atteggiamento incivile e pericoloso»
La sezione locale del Cai ha reso noto quanto accade ormai da diverso tempo, ovvero che il rifugio è utilizzato come fosse un ostello

Un richiamo è arrivato da parte della sezione Cai di Castione della Presolana nei confronti di chi utilizza, in modo improprio, i bivacchi in alta montagna: nell'avviso, diramato lo scorso 14 agosto, i responsabili del gruppo locale hanno spiegato come, da diverso tempo ormai, la gente abbia preso il vizio di organizzare feste e ritrovi nella struttura "Città di Clusone", che si trova poco al di sopra dei duemila metri sul massiccio.
Rifugio usato in modo improprio
Il rifugio dovrebbe essere utilizzato unicamente da alpinisti ed escursionisti come punto d'appoggio: si tratta di un servizio completamente gratuito, con la richiesta ai visitatori di lasciare eventualmente un'offerta per portare avanti la cura della struttura, oppure del cibo per i prossimi ospiti. L'obiettivo è quello appunto di aiutare e far riposare chi va e viene dalla Presolana e, magari, si trova in situazioni di difficoltà a causa della stanchezza o delle condizioni meteorologiche.
Invece, pare che adesso molti giovani si organizzino per poter andare tutti insieme al bivacco, organizzare dei ritrovi e magari creare anche degli attendamenti. Per utilizzarlo, infatti, non serve la prenotazione, data la sua destinazione per necessità ed emergenze (ci sono anche un telefono per chiamare i soccorsi e dei posti letto), ma per alcuni è diventata un'occasione per bagordi e abbandono di rifiuti.
Già casi di gente bloccata
Questo comporta il rischio, come è capitato più volte, che persone inesperte si accingano a raggiungerlo, ritrovandosi poi bloccate o vittime di incidenti, costringendo il Soccorso alpino a intervenire.
Da qui la decisione del Cai di Castione di rendere noto al pubblico quanto succede, definendo questo modo di fare «un atteggiamento incivile ma anche potenzialmente pericoloso» e concludendo: «La montagna è un ambiente fragile che richiede cura, attenzione e un approccio umile. Ci insegna il senso del limite e, per tutto questo, va rispettata».