Quel gol di Samardzic vuol dire tante cose: il ragazzo ha talento, deve trovare continuità
Contro la Juventus, una sua perla ha messo ancora una volta in luce le doti tecniche che possiede: il suo ruolo nella Dea può essere molto importante

di Fabio Gennari
Nel finale di Atalanta-Juventus, gara valida per il Trofeo Bortolotti di sabato 16 agosto, Lazar Samardzic ha segnato un gol semplicemente meraviglioso su assist di de Roon.
La giocata fatta in area di rigore, in un fazzoletto di campo, è la dimostrazione che il ragazzo ha qualità importanti e non è la prima volta che le mostra a Bergamo: nel 6-1 di Berna della passata stagione, a risultato ormai blindato, il serbo si è inventato un'azione personale partendo dalla destra davvero di grande livello.
Che giochi principalmente con il mancino è risaputo, che la sua posizione in campo sia ancora da definire bene - tra il ruolo di trequartista alle spalle di due punte o in coppia con un compagno dietro al centravanti - altrettanto. È tutto lavoro per Juric. Ma è chiaro che a Samardzic manchi soprattutto la continuità. Nelle prime uscite di questa stagione lo si è visto molto più coinvolto nel gioco rispetto all'anno scorso e la strada sembra quella giusta. Lui, tuttavia, deve alzare il livello ed essere più decisivo e con più frequenza.
Classe 2002, il suo bagaglio d'esperienza in Serie A è ormai importante a livello di presenze (124 tra Atalanta e Udinese), in Champions League le presenze sono otto, per una crescita che passa principalmente dalla sua capacità di essere sempre più incisivo. Dall'inizio o a gara in corso. Le qualità sono evidenti, metterle al servizio del gruppo diventa un passaggio decisivo per spiccare il volo in una carriera che può davvero essere ancora più importante e piena di soddisfazioni. Con la Dea e in Nazionale.