Manca ancora un po', ma i giochi sono iniziati. E tra Gandolfi e la Provincia c'è di mezzo...il Pd
A inizio 2026 verrà eletto il nuovo presidente di via Tasso. E la politica ha cominciato a muovere le proprie pedine. Tre gli scenari possibili

di Wainer Preda
Mentre il sonnolento agosto volge al termine, la politica bergamasca è già in fibrillazione per l’elezione del prossimo presidente della Provincia. A meno di sorprese, sarà all’inizio del prossimo anno. Ma i partiti si stanno muovendo con grande anticipo per trovare la quadra, visto che al voto andranno i loro sindaci e amministratori. Anche perché l’esito potrebbe essere tutt’altro che scontato.
Il presidente uscente Pasquale Gandolfi, del Pd, ha dato la sua disponibilità a ricandidarsi. Ma in partita potrebbe entrare anche l’attuale sindaco di Romano di Lombardia, Gianfranco Gafforelli, di Forza Italia. Il che apre tre scenari destinati a rendere i prossimi mesi particolarmente “frizzanti”, forieri di gustosi retroscena.
Primo scenario: Gandolfi bis
È quello più ovvio. L’attuale alleanza Lega-Pd-Forza Italia regge, nessuno decide di strappare e si va dritti al Gandolfi bis. Resta fuori dalla maggioranza solo Fratelli d’Italia, primo partito in Bergamasca, che anche stavolta rischia di non toccare palla.
Determinante, in questo quadro, la posizione “stabilizzante” della Lega, che non ha alcun interesse a mandare a casa Gandolfi dopo aver incassato diverse nomine nelle partecipate della Provincia. Nonostante i propositi belligeranti dell’inizio (ricordate il celebre «mai col Pd»?), il segretario provinciale del Carroccio, Fabrizio Sala, sembra sceso a più miti consigli, facendo buon viso a cattivo gioco a una pacifica convivenza col piddino Gandolfi che i consiglieri provinciali e i sindaci leghisti non hanno intenzione di interrompere.
L’unica incognita per i lumbard resta il consigliere regionale Giovanni Malanchini, deus ex machina della Bassa. Autore, insieme a Cristian Invernizzi, dell’accordo di ferro Lega-Pd che nel 2021 portò Gandolfi alla presidenza della Provincia. Ma oggi “nemico” acerrimo di Gandolfi stesso, causa epica lite pubblica sulla realizzazione della nuova provinciale Cremasca.
Scenario 2: centrodestra unito
È quello più difficile, se non impossibile: la Lega strappa, prova ad andare verso il centrodestra unito e addio Gandolfi. Solo che una simile strategia al Carroccio non conviene. Per costruirla, poi, servirebbe il via libera degli alleati e soprattutto l’iniziativa del primo partito della coalizione. Invece Fratelli d’Italia se ne guarda bene dal prendere le redini (...)