di Bruno Silini
Si deve mettere in conto una passeggiata di qualche centinaio di metri in mezzo ai boschi di Bruntino, a Villa d’Almè, attraverso un sentiero “addolcito” e livellato che si snoda fiancheggiando la strada del santuario di San Mauro.
Porta dritto alla Valle del Giongo, uno dei gioielli naturalistici più suggestivi del Parco dei Colli. Un tratturo che ha come destinazione una grotta scavata nella roccia, da metà degli anni Novanta, che accoglie una miniatura di Maria Immacolata. Rimanda, seppur in proporzioni minori, a quella di Lourdes. La chiamano, con affetto e devozione, la “Madunina del Giong”.
Da qualche anno i parroci della zona celebrano delle messe. Una devozione popolare alquanto giovane, ma sostenuta, guidata e incoraggiata, fin dal primo sorgere, dal compianto parroco di Bruntino, don Bernardino Vitali, il quale un paio di volte all’anno celebrava l’Eucaristia.
Sempre partecipata nonostante il luogo non offrisse, all’inizio, la comodità di un posto a sedere. La prossima messa, tempo permettendo, sarà il 24 settembre alle 16. L’altare è stato ricavato da un tronco di cedro centenario. Intorno c’è un’area di sosta in pietra di Berbenno con una ventina di posti a sedere contornati con muriccioli a secco ed essenze floreali autoctone. C’è anche un busto di San Giovanni XXIII, il papa bergamasco.
La gente di Bruntino, e non solo, si sente legata a questo angolo di preghiera benedetto dal parroco emerito di Almè, don Marco Donzelli, una ventina di anni fa. Quella Madonnina di gesso, come testimoniano gli ex voto e i rosari appesi, accoglie confidenze e trepide attese di quanti la incontrano in quel sentiero dove gli alberi creano una coperta frondosa di giochi di luce.
«All’acqua, ai funghi – diceva il compianto parroco di Bruntino, don Bernardino -, si è aggiunto un posto intimo dove recitare un’Ave Maria alla Madonna che non lascia mai andare via a mani vuote quanti la pregano con fiducia». È stata la spiccata religiosità di Gianpietro Tarchini di Almè a desiderare nel suo bosco, libero al passaggio degli escursionisti, la presenza di un segno cristiano inequivocabile.

In quello che prima figurava soltanto come un enorme sasso in pendenza ai lati del sentiero, Tarchini ha ricavato, con fatica, una modesta grotta avendo in testa quella di Massabielle, nei Pirenei francesi, dove nel febbraio del 1858 (…)