il caso

Oltre 400 firme contro il rumore delle moto sulla Sp46: consegnata la petizione agli enti

Il gruppo di cittadini ha raccolto 412 adesioni tra cartaceo e online. Richiesti controlli più severi e limitazioni al traffico sulla strada

Oltre 400 firme contro il rumore delle moto sulla Sp46: consegnata la petizione agli enti

Prosegue la battaglia del Comitato Sp46 contro il disturbo causato dalle motociclette lungo la strada provinciale che collega Ponte Nossa a Zambla Alta fino a Serina. Il gruppo di cittadini, nato dalla preoccupazione per l’intenso traffico motociclistico nei weekend, ha consegnato ufficialmente la petizione popolare a tutti gli enti coinvolti.

Il comitato aveva avviato una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni sui problemi legati al transito delle due ruote nella zona del passo di Zambla. Ora, a distanza di un mese, i numeri parlano chiaro: al 31 agosto scorso erano state raccolte 91 sottoscrizioni cartacee da residenti e frequentatori della valle, mentre online la piattaforma digitale aveva registrato altre 321 adesioni, per un totale di 412 firme.

Le criticità denunciate

Nella lettera inviata ai sindaci dei Comuni interessati (Ponte Nossa, Gorno, Oneta, Oltre il Colle e Serina), alla Provincia di Bergamo e all’Ente Parco delle Orobie, il presidente del comitato Arrigo Tiraboschi elenca le principali criticità che si verificano durante i fine settimana e le festività.

Il traffico massiccio di motociclette, spesso equipaggiate con scarichi modificati non conformi alle normative, genera non solo un grave disturbo alla quiete pubblica, ma rappresenta anche un danno acustico e ambientale in un’area protetta. I comportamenti di guida pericolosi, caratterizzati da eccesso di velocità e sorpassi azzardati, mettono a rischio la sicurezza di residenti e turisti.

Non mancano le preoccupazioni per l’impatto sulla fauna selvatica e sulla fruizione turistica della zona, elementi che il comitato considera fondamentali per preservare il valore del territorio.

I controlli estivi non bastano

Particolarmente significativo è il giudizio del comitato sui controlli intensificati durante il mese di agosto. Nonostante l’aumento della presenza delle forze dell’ordine, come era stato annunciato dalla Questura lo scorso giugno, i cittadini ritengono che «l’intensificazione dei controlli non abbia prodotto risultati significativi in termini di riduzione del disturbo e della pericolosità».

Le richieste al tavolo

Il comitato non si limita a denunciare le criticità, ma presenta un pacchetto di proposte concrete. In primo luogo, chiede controlli ancora più severi da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale, con sanzioni specifiche per chi utilizza scarichi irregolari e adotta comportamenti di guida pericolosi.

Tra le misure più innovative, spicca la richiesta di valutare limitazioni al traffico motociclistico nelle giornate e fasce orarie di maggiore afflusso, accompagnata dall’installazione di cartellonistica dedicata, autovelox, dossi rallentatori e rilevatori fonometrici.

Il comitato sollecita anche l’adozione di misure specifiche di tutela acustica e ambientale, da sviluppare in coordinamento con l’Ente Parco delle Orobie.

Verso una soluzione condivisa

La petizione è stata consegnata formalmente a tutti gli enti competenti, con il comitato che si dice disponibile per incontri e approfondimenti. L’auspicio è quello di ottenere «una risposta istituzionale tempestiva e coordinata» che tenga conto delle esigenze del territorio.

Come già sottolineato in passato dal sindaco di Gorno, Giampiero Calegari, l’obiettivo non è scoraggiare il turismo motociclistico, ma garantire che avvenga nel rispetto del Codice della strada e dell’ambiente. Una sfida che ora, con oltre 400 firme sul tavolo, attende risposte concrete dalle istituzioni.