In pensione

Addio al Bar Ferrari dopo quasi un secolo: se ne va un pezzo di storia di Comun Nuovo

Il 1° settembre ha chiuso i battenti il locale di viale Amedeo Duca d’Aosta, fondato nel 1929 dai nonni di Eugenia Ferrari e gestito dalla famiglia per tre generazioni

Addio al Bar Ferrari dopo quasi un secolo: se ne va un pezzo di storia di Comun Nuovo

di Christian Tognoli

Comun Nuovo saluta un autentico pezzo della propria storia. Se settembre è tradizionalmente il mese dei nuovi inizi, per lo storico Bar Ferrari di viale Amedeo Duca d’Aosta il primo giorno del mese ha coinciso con una cessazione definitiva delle attività.

Una scelta ben ponderata e inevitabile, presa in fondo serenamente dalla titolare, la signora Eugenia “Geni” Ferrari: «Io e mio fratello Giuseppe siamo in pensione già da anni, io ne ho sessantatré e lui settanta – spiega – e la stanchezza ci ha portato a vendere».

Vari decenni di servizio, avviato quando ancora frequentava le scuole medie, hanno fatto di Eugenia un volto storico del bar e in generale di Comun Nuovo. L’attività, di anni, ne vantava quasi cento: era il 1929 quando i nonni Ferrari, già titolari di una rivendita di vini nell’attuale via Roma, si trasferirono in uno stabile sul viale principale del paese, dove la famiglia è rimasta per quasi un secolo.

Il locale passò in seguito ai genitori di Eugenia, Giovanni Ferrari e Angela Lietti, che lo convertirono in trattoria, attività gestita sino alla morte di Giovanni, sopraggiunta alla fine del secolo scorso. In seguito l’impresa familiare si è mantenuta come semplice bar, dove la signora Angela, aiutata dalla figlia, ha continuato a lavorare sino a un paio di anni fa, poco prima di spegnersi. Personalità amata, soprattutto dai giovani, è stata a lungo il motore del bar Ferrari.

«Non ho mai voluto chiudere finché c’era la mamma – spiega Eugenia -, poi a gennaio abbiamo deciso di vendere i locali. Non so ancora chi entrerà e cosa farà: spero aprano una trattoria, ma non sappiamo ancora niente».

Unica tra i cinque figli di Giovanni a subentrare al padre al momento della pensione, Eugenia è stata in seguito affiancata dal fratello Giuseppe. Il locale era il luogo di ritrovo non solo di un gran numero di affezionati, ma anche (…)

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