La famiglia è uno dei punti di riferimento più importanti per ogni società. Per questo motivo il Comune di Bergamo ha deciso di istituire la Consulta delle politiche familiari, un gruppo di lavoro che avrà il compito di proporre idee e dare suggerimenti su tutto ciò che riguarda le famiglie, con un’attenzione particolare ai bisogni dei bambini e dei ragazzi.
L’invito del Comune
L’invito a partecipare è stato diffuso oggi (mercoledì 10 settembre), con un comunicato ufficiale di Palazzo Frizzoni. Tutte le organizzazioni interessate possono fare domanda di adesione online, sul sito del Comune (QUI), e prendere parte alla prima assemblea, che si terrà l’1 ottobre.
Si ricorda che l’Assemblea rappresenta l’organismo che esercita delle funzioni consultive e propositive. Oltre ai rappresentanti di alcuni enti del territorio (Provincia; Ats; Ufficio scolastico territoriale; Diocesi di Bergamo; organizzazioni sindacali più rappresentative; Camera di commercio; Università degli Studi di Bergamo), possono farne parte anche i rappresentanti di associazioni, fondazioni, gruppo o rete familiare di varia natura, e senza scopo di lucro, che ne abbiano fatto domanda formale al sindaco.
A cosa serve la Consulta
La Consulta delle politiche familiari nasce per valorizzare il ruolo della famiglia nella vita della comunità. Vuole creare spazi e occasioni che permettano alle famiglie di essere protagoniste, favorendo la collaborazione tra assessorati e istituzioni.
In pratica, la Consulta si occuperà di discutere e, soprattutto, proporre politiche più giuste per le famiglie, anche in tema di tasse, tariffe e accesso alla casa. Ma non solo, promuoverà iniziative culturali per far capire l’importanza della famiglia, aiuterà a creare reti tra enti pubblici e privati, raccogliendo i bisogni del territorio e sostenendo i progetti per migliorare la qualità della vita delle persone. Sarà compito della Consulta anche quello di informare i cittadini sul lavoro svolto e sulle iniziative organizzate.
L’appello dell’assessora all’Infanzia
«Faccio appello alle organizzazioni interessate di fare domanda di ammissione alla Consulta in vista della prima assemblea, prevista il 1° di ottobre, dove avverrà la ratifica di ammissione di coloro la cui domanda è stata accolta. I requisiti richiesti riguardano la capacità di interpretare ed essere portatori di bisogni ed esperienze delle famiglie, e di essere in sintonia con i principi e le finalità dello Statuto dedicato – dichiara l’assessora ai Servizi per l’infanzia, educativi e scolastici Marzia Marchesi -. Credo sia particolarmente importante ampliare il bacino delle presenze per rendere il confronto sempre più efficace, e le proposte maggiormente in linea con i bisogni in continua evoluzione di tutte le diverse famiglie che il nostro territorio ospita».