Canonizzazione

Carlo Acutis è santo. E anche la comunità di Torre Boldone (dove ci sono due sue reliquie) festeggia

Il ragazzo appassionato di tecnologie digitali morì per una leucemia nel 2006. Don Locatelli: «Stiamo valutando di dedicargli la cappella dell’oratorio»

Carlo Acutis è santo. E anche la comunità di Torre Boldone (dove ci sono due sue reliquie) festeggia

Lo scorso 7 settembre, Papa Leone XIV ha canonizzato San Carlo Acutis: un momento speciale anche per la comunità di Torre Boldone, legata da anni al cosiddetto “patrono di Internet”.

Carlo Acutis, vissuto tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, dimostrò grande interesse per le tecnologie digitali in quel momento in ascesa: una passione a cui affiancò la sua fede, inventandosi un sito web per raccontare i miracoli eucaristici nel mondo.

Colto da una leucemia fulminante a soli 15 anni, Acutis morì nel 2006 e in breve cominciò a essere venerato da migliaia di giovani cattolici che rivedevano in lui un esempio vicino e concreto di fede in epoca contemporanea.

«La nostra comunità è molto legata a lui – spiega il parroco don Alessandro Locatelli -. Domenica scorsa alcuni dei nostri fedeli erano a Roma per la sua canonizzazione insieme al curato dell’oratorio don Diego Malanchini. La figura di Carlo suscita interesse soprattutto tra gli adolescenti, che lo sentono vicino per età e testimonianza. Non a caso, durante il loro tradizionale viaggio ad Assisi, i cresimandi passano sempre dalla sua tomba».

La venerazione dei torresi per il giovane santo si deve inoltre a due sue reliquie: piccoli pezzi di vestiti dal grande valore simbolico. «La prima appartiene a un nostro parrocchiano, che in occasione della canonizzazione l’ha messa in mostra per un giorno – prosegue don Locatelli -. La seconda proviene invece da Roma e si trova nella cappella dell’oratorio».

Quest’ultimo cimelio è divenuto (…)

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