L'editoriale di Jacobelli

La risposta d’orgoglio dell’Atalanta a Lookman. E Scalvini capitano scrive un pezzo di storia

La linea dura con il nigeriano paga: un'ottima Dea vince. Era dei tempi di Bellini che un giovane del vivaio non indossava la fascia

La risposta d’orgoglio dell’Atalanta a Lookman. E Scalvini capitano scrive un pezzo di storia

di Xavier Jacobelli

La linea dura con Lookman paga. Al nigeriano che si era detto «non abbastanza sereno» per giocare, saltando la terza partita di fila, Juric aveva replicato seccamente: niente convocazione «perché l’Atalanta ha bisogno di altri valori umani».

Pronti, via e, in assenza del Pallone d’oro africano la Dea regala a Ivan la prima vittoria della sua gestione, rifilando 4 gol al Lecce, al quale non basta l’orgoglio (l’ultimo poker in campionato risaliva al 4 maggio scorso, a Monza). Di più. Pensando al Psg, si scatena De Ketelaere: rinvigorito dalle ottime prove con il Belgio, torna sui livelli di rendimento che gli competono, meritandosi l’ovazione dello Stadium. CDK segna una doppietta da migliore in campo e con le sue accelerazioni accende letteralmente l’attacco dove, assente Scamacca, Krstovic detta due assist (siamo a tre in tre partite), firmando pure il gol dell’ex, annullato per fuorigioco.

Corroboranti note anche da Zalewski, 23 anni, 98 presenze in Serie A e 31 con la Polonia, alla terza gara consecutiva da titolare: prestazione dominante sulla fascia di competenza, rete d’autore, traversa colpita su punizione da manuale, applausi scroscianti del pubblico. Gli stessi riservati a Giorgio Scavini, classe 2003: l’azzurro ha cominciato a saldare il conto aperto con la sfortuna a causa dei due gravi infortuni che gli hanno fatto perdere la scorsa stagione.

In attesa che la jella si scordi anche l’indirizzo di Scamacca, il difensore ha sbloccato il risultato con un perfetto inserimento offensivo e, quando de Roon è stato sostituito e gli ha ceduto la fascia, Giorgio si è tolto la soddisfazione di diventare dopo nove anni il primo capitano uscito dal vivaio atalantino dai tempi di Gianpaolo Bellini (435 presenze, record assoluto).

A proposito di vivaio: ha debuttato in Serie A Lorenzo Bernasconi, coetaneo di Scalvini, cremasco, messosi in mostra nell’Under 23, cooptato da Juric nell’organico titolare dopo un brillante precampionato. Dove si dimostrare che cosa voglia dire investire nella seconda squadra (come la Juve può confermare con Yildiz e Adzic, per dire). Il Lecce, un punto in tre partite, deve ripartire dalla prodezza di N’dri, che ha siglato il primo centro stagionale, ma un solo gol all’attivo e già sei al passivo impongono a Di Francesco di registrare la difesa. Non può pensarci sempre San Falcone.