di Clara Scarpellini
Il fronte del “No” all’autostrada Bergamo-Treviglio continua a mobilitarsi. Ieri (domenica 14 settembre) circa duecento persone hanno partecipato alla “Camminata tra natura e storia”, un’iniziativa pensata per sensibilizzare i cittadini sull’impatto ambientale e culturale che la costruzione dell’infrastruttura comporterebbe. L’autostrada, presentata lo scorso maggio, dovrebbe collegare più velocemente Treviglio a Bergamo, ma secondo i comitati rischia di cancellare paesaggi agricoli, ricchezze archeologiche e l’ultimo grande polmone verde della pianura bergamasca.
Due passi tra le cascine
La camminata è partita alle 14.30 dalla stazione ferroviaria di Levate, con tappe nei luoghi che hanno segnato la storia e la tradizione del territorio. I cittadini – provenienti da diversi Comuni, anche da quelli non direttamente interessati dalla costruzione dell’autostrada – hanno raggiunto la chiesetta campestre di San Benedetto al Monasterolo e le cascine legate al monastero di Astino, attivo fin dall’anno 1131. Lì, negli anni Novanta, vennero alla luce i resti di una necropoli celtica. Il percorso è poi proseguito verso Osio Sotto, fino ai ruderi dell’oratorio di San Giorgio in Saore, oggi vincolato dalla Soprintendenza che ha imposto l’inedificabilità dell’area. Un provvedimento che ha bloccato l’ipotesi di un parco fotovoltaico e soprattutto di un tratto dell’autostrada, garantendo al Comune la salvaguardia del proprio paesaggio agricolo. Qui, anche il sindaco di Osio Sotto, Corrado Quarti, ha preso parola per ringraziare le associazioni e i numerosi cittadini che come lui hanno deciso di partecipare alla marcia collettiva. Oltre a lui e buona parte della giunta di Osio Sotto, all’iniziativa si sono uniti anche dei rappresentanti del Consiglio comunale di Levate.
Un luogo da proteggere
La camminata, è stata organizzata congiuntamente dalle associazioni Italia Nostra, Legambiente, Wwf, L’Olmo, Musica Ragazzi Aps e dai comitati Ambiente e Vita di Pontirolo Nuovo e Tutela Ambientale Osio Sotto. A guidare la camminata è stato infatti Simone Trapani, presidente dell’associazione L’Olmo di Levate: «Abbiamo voluto mostrare ai cittadini ciò che rischiamo di perdere – ha spiegato –. Ricchezze archeologiche, paesaggistiche, ambientali e naturali. L’autostrada, così come è stata pensata, andrebbe a disperdere l’ultimo polmone verde della media pianura bergamasca».
Trapani ha anche annunciato che presto seguiranno altre tappe nella pianura, tra Pontirolo e Treviglio, per continuare a tenere alta l’attenzione su un territorio che le associazioni vogliono difendere come patrimonio da trasmettere alle future generazioni.