Manca il personale

Cronica carenza di personale per la polizia di frontiera dell’aeroporto di Orio

Dati allarmanti, anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026, quando lo scalo di Bergamo accoglierà turisti e delegazioni internazionali

Cronica carenza di personale per la polizia di frontiera dell’aeroporto di Orio

All’aeroporto di Orio al Serio c’è un buco preoccupante nell’organico: manca il personale di polizia di frontiera. Il problema è stato fatto presente dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Schiavi, che ha depositato un’interrogazione che sarà discussa domani (martedì 16 settembre) nella seduta di Consiglio regionale.

Un problema cronico

Secondo il comunicato ufficiale diffuso oggi (lunedì 15 settembre), alla giunta lombarda viene chiesto di attivarsi nei confronti del Ministero dell’Interno e della Polizia di Stato a seguito di una carenza – ormai cronica – di personale della polizia di frontiera dell’aeroporto bergamasco. L’interrogazione sottolinea, inoltre, che la mancanza di un organico adeguato alle necessità dell’aeroporto è da anni denunciata da tutte le sigle sindacali.

«Lo scalo bergamasco è il terzo aeroporto d’Italia per numero di passeggeri, con oltre 17,3 milioni di transiti registrati nel 2024 e un trend in costante crescita – spiega Schiavi -. Eppure, oggi la polizia di frontiera conta solo 155 agenti, chiamati a garantire servizi di controllo e sicurezza h24 e sette giorni su sette. Questo significa avere un agente ogni 111 mila passeggeri: un dato nettamente insufficiente se confrontato, ad esempio, con Milano Malpensa, dove operano circa 450 agenti a fronte di 29 milioni di passeggeri, pari a un agente ogni 64 mila viaggiatori».

La richiesta alla Regione

Si tratta di una situazione che rischia di diventare insostenibile soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, quando lo scalo di Orio sarà uno degli accessi privilegiati per turisti e delegazioni internazionali. Per queste ragioni, la questione chiede di essere attenzionata dalla Regione.

«Pur non avendo competenza diretta in materia di sicurezza, Regione Lombardia deve farsi portavoce delle istanze del territorio e sollecitare formalmente il Ministero dell’Interno a potenziare l’organico della Polizia di frontiera – aggiunge Schiavi -. Confidiamo nel lavoro dell’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile Romano La Russa, che ha sempre dimostrato attenzione concreta alle esigenze dei territori. Garantire la sicurezza dei viaggiatori e la tutela di chi lavora all’interno dello scalo significa tutelare anche l’immagine internazionale della Lombardia e del nostro Paese».