di Clara Scarpellini
Ormai è periodo di castagne, e ad Alzano Lombardo c’è un posto da favola che sembra uscito da una cartolina.
È il castagneto di Paolo Lussana, un uomo di 56 anni che non si stanca mai e che da oltre vent’anni dedica tempo ed energia a un terreno scosceso nella valletta del Lujo. Lì, dove il torrente segna il confine tra Alzano e Nembro, ha creato con le sue mani un bosco speciale che custodisce gelosamente.
«Io vivo in due paesi – sorride Lussana -. La mia casa si trova sulla terra alzanese, ma appena attraverso il fiumiciattolo per andare dai miei castagni, sono a Nembro».

Da bosco a castagneto
Il grande castagneto, che oggi accoglie oltre 60 alberi e ben ventuno varietà diverse, un tempo era solo un bosco incolto, disordinato, infestato da robinia e spine. «Era tutto lasciato a sé. Non c’era nulla di curato. Io ho iniziato a tagliare un po’ di legna, giusto per pulire. Verso il 2000 ho comprato il terreno all’asta e poco dopo ho costruito anche un piccolo casello per riposarmi. Poi mi è venuta l’idea di creare qualcosa di diverso, volevo creare un posto tutto mio».

La vera svolta arriva nel 2013, quando Paolo coinvolge un agronomo forestale e presenta un progetto alla Comunità montana: trasformare quel bosco selvatico in un castagneto da frutto.
«Non bastava piantare due alberi (…)