di Fabio Gennari
Il concetto di “grande prova”, nel caso di Honest Ahanor, va parametrato all’età. Perché entrare sullo 0-0 di una partita un po’ bloccata che la tua squadra sta comunque gestendo bene e trovarsi a lavorare contro attaccanti che hanno esperienza in categoria come Zapata, Simeone e Vlasic non è semplicissimo. Certo, un paio di entrate poteva evitarle (quella di spalla in area di rigore, anche se il contatto non pare falloso, è rischiosa) ma siamo dentro a un percorso di crescita che va valutato con tutte le attenzioni del caso.
In emergenza, Juric ha lanciato il ragazzo e bisogna dire che le risposte sono state confortanti. Lunedì sera in quella zona dovrebbe agire Conceicao, non proprio un cliente facile ma di certo un altro metro di paragone importante che gli permetterà di crescere, mettersi alla prova, imparare. Secondo il tecnico, il progetto su Ahanor riguardava inizialmente più che altro il futuro ma la sensazione è che il ragazzo possa dare una mano fin da subito e chissà che scendere in campo contro una big come la Juventus non lo esalti ancora di più.
Una delle cose che più stupisce è la naturalezza che accompagna Ahanor quando mette piede in campo. Non sembra sentire la pressione, aggredisce l’avversario per portargli via palla e si propone in avanti senza problemi: anche sul campo dei granata si è visto più volte nella metà campo avversaria con l’obiettivo di creare superiorità e scompiglio nella retroguardia di Baroni. Insomma, tra le tante frecce disponibili per l’arco nerazzurro, anche la più giovane merita grande attenzione.