«Una vergogna!»

«Tre mesi per completare 500 metri di marciapiede»: un cittadino denuncia i cantieri infiniti di via Statuto

Lo sfogo di un residente: «Prima le piscine poi la vasca all'accademia ora via statuto, se volevate inquinare Conca d'Oro ci siete riusciti»

«Tre mesi per completare 500 metri di marciapiede»: un cittadino denuncia i cantieri infiniti di via Statuto

La pazienza dei residenti è agli sgoccioli. Via Statuto si è trasformata in un incubo per automobilisti e pedoni, con lavori che si trascinano da mesi senza apparente fine. Gli ultimi riguardano la realizzazione della pista ciclabile in via Statuto, partiti ad agosto e destinati a concludersi a metà settembre secondo le previsioni del Comune.

A denunciare la situazione è un cittadino che ha scritto alla nostra redazione, dipingendo un quadro desolante della viabilità nel quartiere. «Questa mattina la situazione è ancora più disastrosa dei giorni scorsi, ma non diamo tutta la colpa alla pioggia…», esordisce la lettera che racconta di una città paralizzata da cantieri.

Una ciclabile contestata

Al centro delle polemiche c’è la realizzazione del percorso ciclabile di 410 metri che collegherà Santa Lucia all’incrocio con vie Garibaldi e Nullo, finanziato con 1,4 milioni di euro europei per la mobilità dolce. Ma per il cittadino si tratta di «un marciapiede di tre metri con annessa pista ciclabile in una via battuta se è tanto da dieci persone e tre bici ogni ora».

L’intervento prevede l’allargamento del marciapiede sul lato opposto al tempio votivo, mantenendo il doppio senso di marcia per le auto. Tuttavia, i residenti lamentano l’eliminazione delle corsie di svolta verso via Nullo Bassa e per la clinica San Francesco, con conseguenti ingorghi. Lavori stradali definiti «assurdi e inutili, decisi da un incompetente» secondo il nostro lettore.

Tempi dilatati e disorganizzazione

Mentre il Comune aveva annunciato una conclusione dei lavori entro metà settembre, la realtà sul campo appare diversa. «Una vergogna, tre mesi per fare 500 metri di marciapiede quando, non dico in Giappone che fanno un ponte in un fine settimana, ma in Europa ci sono città dove lavorano di notte e di domenica», protesta il residente.

Il problema, secondo chi scrive, non è solo nella durata dei lavori ma anche nella qualità dell’organizzazione: «un appaltano a ribasso concesso a imprese con tre operai che non hanno lavorato un giorno in agosto e il sabato se ne guardano bene».

Un calvario quotidiano

La critica si allarga a una visione più ampia della gestione dei cantieri nel quartiere: «Prima le piscine, poi la vasca all’Accademia, ora via Statuto: se volevate inquinare Conca d’Oro ci siete riusciti». Una sequenza di interventi che, secondo il residente, ha trasformato uno dei quartieri più vivibili di Bergamo in un percorso a ostacoli permanente.

«Un residente che deve spostarsi in auto per lavoro fuori città e prende 4 semafori rossi per fare 100 metri». Insomma, ogni spostamento diventa un’odissea. Resta da vedere se l’amministrazione riuscirà a rispettare i tempi annunciati e se gli investimenti per la mobilità si tradurranno in un effettivo miglioramento della qualità urbana.