La tragedia

Dadrah, il senzatetto morto sotto il porticato della chiesa e «gli uomini cattivi»

L’uomo negli ultimi giorni aveva la faccia gonfia per le botte ricevute forse da altri clochard. La caduta e il decesso

Dadrah, il senzatetto morto sotto il porticato della chiesa e «gli uomini cattivi»

di Luigi de Martino

«Dadrah lo conoscevamo molto bene, lo incontravamo tutte le mattine fuori dalla chiesa di Santa Rita di Bergamo prima della messa delle 7.30. Lui dormiva nel portichetto da dove noi passiamo per entrare in chiesa. A quell’ora lui stava lì seduto, non chiedeva niente e non dava fastidio a nessuno. Erano i fedeli che lo aiutavano di loro iniziativa, c’era chi gli portava qualcosa per colazione. Quando la messa finiva, alle 8, il suo giaciglio non c’era più, era tutto in ordine e lui era andato via per affrontare la sua giornata».

Carla e Graziella ricordano con commozione Dadrah, il senzatetto morto martedì mattina, 23 settembre, sotto il portichetto di San Marco (Santa Rita per tanti bergamaschi), in via Locatelli.

Continuano: «Lui era rispettoso, tranquillo. Settimana scorsa lo avevamo visto con il volto per metà tumefatto, gli avevamo chiesto che cosa fosse successo, non era la prima volta che capitava. Lui ci aveva detto che erano state delle “persone cattive” che lo avevano picchiato. Non aveva detto altro, abbiamo pensato a qualche balordo, a una guerra tra poveri. Anche martedì mattina lo abbiamo visto nel suo giaciglio, ci hanno detto che lunedì sera era caduto dal portichetto, che è un po’ più in alto rispetto al marciapiede e che per questo stava ancora riposando; lunedì sera era arrivata l’ambulanza, ma lui non aveva voluto andare in ospedale, il personale lo aveva medicato e poi gli aveva lasciato del ghiaccio. Si pensava soltanto a una gran botta, poi martedì abbiamo saputo che Dadrah era morto, siamo rimaste molto male, molto».

La caduta dalla balaustra del portichetto potrebbe essere stata all’origine della morte sopravvenuta diverse ore dopo. Dadrah ha fatto tutto da solo oppure qualcun altro si trovava con lui? Lo diranno le indagini.

Dadrah Manjinder era di origine indiana, si trovava a Bergamo perlomeno dal 2013, aveva regolato la sua posizione, aveva anche lavorato, ma (…)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 2 ottobre, o in edizione digitale QUI